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Cronaca

Unimore, i 12 punti del candidato a Rettore Angelo Andrisano

Semplificazione, autonomia, maggiori opportunità per tutti, valorizzazione del merito, lavoro di squadra e difesa reale del diritto allo studio alcuni capisaldi del programma. Già realizzati 200 incontri di ascolto e confronto

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Una semplificazione dei processi gestionali per liberare docenti e ricercatori dal peso della burocrazia di questi anni. L’incentivazione del merito. Una forte autonomia dei Dipartimenti all’interno di budget definiti. Garanzie reali per il diritto allo studio, attraverso ad esempio il congelamento delle tasse per la durata legale del percorso universitario, prestiti d’onore e borse premiali. E per fare tutto ciò una collaborazione efficace tra le tre componenti del corpo docente e ricercatore, studentesco, tecnico e amministrativo, all’interno di una squadra che dovrà coinvolgere i rappresentanti della due sedi e dei Dipartimenti scientifici e umanistici, garantendo a tutti maggiori opportunità. Sono questi alcuni dei capisaldi del programma con cui Angelo Andrisano, già alla guida per tre mandati del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Civile, ha scelto di candidarsi per ricoprire l’incarico di Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia per il periodo 2013/14 – 2018/19 alle elezioni del prossimo 29 maggio. “Il mio obiettivo – commenta Angelo O. Andrisano - è dare a tutti più opportunità, liberare le energie e le potenzialità e aprire l’Università al territorio, affinché anche in questo periodo di crisi economico-finanziaria del Paese l’ateneo abbia la possibilità di accrescere la propria competitività, confermandosi Università eccellente nella didattica, dedita ad una ricerca di livello internazionale, capace di attrarre risorse”.

Quattro i capisaldi che rappresentano le premesse al programma:

1.    Una buona Università può compiere un cammino virtuoso solo se esiste un dialogo costruttivo ed una collaborazione vera ed efficace tra le sue tre fondamentali componenti del corpo docente e ricercatore, studentesco, tecnico e amministrativo e tra esse ed il territorio e la società.

2.    Nel processo di sviluppo dovranno essere coinvolti i rappresentanti della rete di sedi. Dipartimenti scientifici e umanistici, espressioni di due linguaggi di una sola cultura, saranno chiamati a realizzare insieme il progetto di sviluppo dell’Ateneo.

3.    Tutta l’Università deve avere l’opportunità di collaborare con le Istituzioni delle due città, delle due Province, della Regione e valorizzare i rapporti con gli interlocutori tradizionali.

4.    Ogni scelta dovrà essere orientata all’incentivazione del merito in riferimento a tutte le componenti accademiche, garantendo il rispetto delle pari opportunità.

Dodici i punti che compongono poi il programma.

1.    VISIONE - Un Ateneo di medie dimensioni come quello di Modena e Reggio Emilia ha la flessibilità e la capacità di aprirsi al mondo. Per farlo deve misurarsi con gli standard europei nella didattica e ricerca, deve adeguare la struttura e l’organizzazione amministrativa, alla luce del recente nuovo assetto dei dipartimenti, attraverso l’impiego consapevole degli strumenti informatici più evoluti e la crescita professionale del personale.

2.    MISSIONE - Il nostro compito sarà tendere a una diffusione sempre maggiore dei Dottorati, utilizzando a tal fine anche lo strumento federativo, e a una migliore organizzazione della ricerca sia di base sia finalizzata. Parallelamente una crescente attenzione andrà riservata all’orientamento degli allievi, alla formazione permanente post-laurea e valorizzazione del percorso post-dottorale, anche attraverso rapporti internazionali. Maggior rilievo dovrà essere dato alle lauree magistrali verso le quali dovranno essere soprattutto orientate le risorse dell’Ateneo. Tutte le iniziative dovranno essere rispettose dei processi previsti dall’ANVUR e dalle indicazione provenienti dal Nucleo di Valutazione di Ateneo.

3.    GOVERNO - Dopo la fase confusa seguita all’applicazione della legge 240/2010, si tratta di aprire una stagione nuova, capace di valorizzare in egual misura il patrimonio umano dell’Ateneo, con una doverosa attenzione anche al personale non strutturato. La governance dovrà consentire da una parte di condividere scelte politiche e strategie operative, dall’altra di identificare in modo chiaro e inequivocabile ruoli e responsabilità. Così i Dipartimenti dovranno poter contare su una reale autonomia all’interno di budget assegnati in base a criteri condivisi, mentre i servizi di supporto alle strutture e amministrativi dovranno essere semplificati anche attraverso scelte di de-burocratizzazione.

4.    STUDENTI - Le parole chiave sono valorizzazione del merito ed eccellenza. La prima non può prescindere dalla tutela del diritto allo studio, realizzato tra l’altro attraverso il congelamento degli importi delle tasse universitarie per la durata legale dei corsi di studio, l’aumento delle forme di collaborazione retribuite per gli studenti, l’erogazione di prestiti d’onore e borse di studio premiali. La seconda nasce da una corretta azione di orientamento e accompagnamento a partire dalla scuola secondaria superiore e si concretizza nell’applicazione di politiche che permettano agli studenti più meritevoli di accedere a forme di riduzione delle tasse universitarie e si conclude nel rafforzamento di politiche di placement che favoriscano l’accesso ad alto livello nel mondo del lavoro.

5.    PIANO DI SVILUPPO - Il reclutamento e la selezione dei giovani e il rispetto delle pari opportunità, come punto centrale della politica di Ateneo dei prossimi anni, dovranno essere pensati alla luce della organizzazione del nuovo piano di sviluppo triennale, che dovrà necessariamente tener conto del contesto territoriale, regionale, nazionale e internazionale. La conseguente programmazione dei ruoli, intesa come urgente e lungimirante investimento nel patrimonio di intelligenze del nostro Ateneo, dovrà essere concordata attribuendo pesi concordati e trasparenti a criteri di ordine storico (riassegnazione alle strutture di provenienza), di riconoscimento dell’attività scientifica, dell’onere didattico e della capacità di attrarre risorse. L’obiettivo è quello di sottrarre il processo di assegnazione delle risorse al rischio di replicare situazioni di squilibrio e privilegio, ancor più intollerabili nell’attuale contesto sociale ed economico, pur senza ricadere nell’errore di voler “misurare in modo eguale i diseguali” attraverso la rigida applicazione di complessi algoritmi, inadatti a considerare la qualità e l’impegno dei singoli.

6.    INTERNAZIONALIZZAZIONE - Realizzeremo relazioni sempre più intense con atenei, non solo italiani e europei, al fine di conquistare una riconoscibilità dell’Università di Modena e Reggio Emilia a livello internazionale attraverso la creazione di un circuito virtuoso che permetta la mobilità dei giovani in formazione e uno scambio che produca “mercato di intelligenze”. Deve essere perseguito l’obiettivo di far convergere nelle nostre sedi ricercatori e docenti qualificati per attività di docenza in settori strategici e di ricerca su progetti condivisi. La ricaduta positiva in ambito lavorativo delle competenze dei nostri laureati e aspiranti ricercatori dovrà essere obiettivo primario della nostra politica organizzativa.

7.    TERRITORIO - La comunicazione verso le due città sarà intensificata – grazie anche alle competenze presenti in Ateneo – per far conoscere meglio le potenzialità dell’Università e sostenere così i percorsi di fundraising. Sarà perseguito un dialogo finalizzato a una stretta integrazione con il territorio modenese-reggiano anche per garantire il migliore inserimento dei nostri laureati, per valorizzare la ricerca svolta e per aiutare i giovani talenti a diventare neo-imprenditori attraverso nuovi strumenti finanziari, concertati con il sistema creditizio, favorendo gli spin-off accademici e le imprese start-up. Indispensabili saranno le sinergie territoriali sul fronte dell’edilizia, nella quale attenzione specifica deve essere data agli aspetti di sostenibilità ambientale ed energetica.

8.    FUNDRAISING E COMUNICAZIONE - L’attività di fundraising dovrà essere accompagnata da una serrata campagna di comunicazione che valorizzi e faccia conoscere al territorio i risultati scientifici, tecnici e didattici che caratterizzano il nostro Ateneo, anche attraverso la redazione del Bilancio Sociale. Istituzioni, associazioni di categoria, fondazioni, imprese e privati cittadini devono essere resi partecipi di un progetto culturale e formativo che ha dimostrato in questi anni di poter trasformare il territorio.

9.    ETICA - La società richiede una istituzione universitaria sana, credibile, forte e consapevole. Dobbiamo saper offrire all’esterno con continuità un esempio e un’immagine credibile attraverso la correttezza dei nostri comportamenti e delle nostre azioni, sempre ispirate a quei valori, a quei principi etici che rappresentano la nostra guida e la cui violazione deve essere perseguita con coraggio e decisione. A tutti coloro che condividono questi obiettivi si chiedono, però, una piena assunzione di responsabilità individuale in merito ai compiti da svolgere, la continuativa partecipazione alla vita dell’Ateneo, la dimostrazione della propria compiuta professionalità attraverso il sapere, il saper fare ed il saper essere, una capacità relazionale positiva da sviluppare attraverso comportamenti virtuosi e molteplici forme di collaborazione.

10.  PROCESSI GESTIONALI - Una loro progressiva semplificazione dovrà liberare docenti e ricercatori dai gravosi impegni burocratici di questi anni, offrendo nuovamente le modalità più consone alla realizzazione dei doveri istituzionali di formazione, ricerca e assistenza. Il potenziamento degli strumenti organizzativi e gestionali sarà perseguito attraverso la consulenza dei migliori specialisti di Ateneo, con una conseguente necessaria formazione e professionalizzazione del personale. Sarà insediato il tavolo delle “Best practise” per un confronto continuativo con gli atenei più virtuosi.

11.  STRUTTURE E RISPARMIO ENERGETICO - Le strutture edilizie e gli arredi potranno essere completate ricorrendo a fondi pubblici derivati da convenzioni con le amministrazioni locali, ma anche attraverso sinergie con i privati per iniziative di project financing supportate da convenzioni con l’Ateneo, azioni in leasing con riscatto con gli enti previdenziali sul modello già acquisito. Un utilizzo attento dei fondi del dopo-terremoto permetterà di cogliere le opportunità con azioni concertate sia a livello regionale, sia provinciale, creando alleanze con gli attori territoriali. Un tema da affrontare con il massimo impegno è quello dell’ammodernamento ed efficientamento energetico delle strutture del nostro Ateneo. In un momento come questo, infatti, la crisi finanziaria da un lato e quella energetico-ambientale dall’altro ci costringono a prendere provvedimenti seri e immediati per fronteggiare aumenti dei costi e abbattimento delle emissioni climalteranti.

12.  SQUADRA - Per raggiungere questi obiettivi è fondamentale formare un gruppo che garantirà efficienza e trasparenza. Sarà costituito da coloro che vorranno impegnarsi positivamente, scelti insieme ai dipartimenti: un ruolo sostanziale sarà riservato ai ricercatori. Tutto ciò garantirà una presenza costante, con un ruolo adeguato alle nostre potenzialità e alla nostra tradizione, al tavolo di concertazione regionale, una partecipazione attiva alle commissioni della Conferenza dei Rettori con capacità propositiva verso gli ambienti governativi.

A giorni sarà on line il sito www.angeloandrisano.it che consentirà di accedere al dettaglio del programma e aprirà ulteriori occasioni di dialogo attorno a proposte che rappresentano lo sforzo di identificare soluzioni ragionevoli e concrete, per proseguire nelle prossime settimane il lavoro di confronto già avviato da tempo con tutte le componenti dell’Ateneo, per integrare, rettificare, accogliere suggerimenti e valorizzare ogni interlocutore seriamente propositivo in relazione allo sviluppo equilibrato di tutta la nostra Università. Un lavoro già partito da tempo: in queste settimane Andrisano ha realizzato, infatti, oltre 200 incontri con colleghi dell’ateneo, per costruire insieme il programma per l’Ateneo di domani.

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