Vignola: 94enne spara a badante, legali chiedono perizia psichiatrica
I difensori Enrico Aimi e Massimo Simonini chiederanno una perizia psichiatrica "per verificare se in quelle ore Franchini fosse o meno capace di intendere e volere"
Confuso, disorietanto, incapace di fornire una spiegazione per quanto accaduto. Versa in questo stato il 94enne Lino Franchini, protagonista della sparatoria che ha avuto luogo ieri sera a Vignola all'interno del suo appartamento in via per Sassuolo. I difensori, Enrico Aimi e Massimo Simonini, hanno annunciato che in sede di convalida dell'arresto chiederanno una perizia psichiatrica "per verificare se in quelle ore Franchini fosse o meno capace di intendere e volere".
"Non riesco a capire cosa sia successo, è stata una disgrazia, se avessi capito e potessi tornare indietro non lo rifarei", ha detto l'ultranovantenne. Le indagini puntano a chiarire se Franchini avesse avuto in passato altri episodi in cui era mancato di lucidità o si era mostrato pericoloso. L'allarme per la sparatoria, nella tarda serata, era stato dato da altri inquilini della palazzina dove abitano il 94enne e la famiglia della badante marocchina, che da una decina di giorni stava sostituendo un'altra assistente del pensionato. I carabinieri del Nucleo operativo sono riusciti ad evacuarla e si era temuto anche per il bimbo della badante magrebina, di soli nove mesi, ma il piccolo non ha corso pericoli grazie al rapido intervento dei militari.