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Cronaca

Rischio di altri interventi pericolosi, Pamela Andress finisce ai domiciliari

La trans di origini brasiliane che avrebbe acusato la morte di Samanta Migliore è stata arrestata visto il rischio di reiterazione del reato. Resta indagata per morte come conseguenza di altro reato, esercizio abusivo della professione e omissione di soccorso

Si trova ai domiciliari presso la sua abitazione di Napoli Pamela Andress, la transessuale brasiliana accusata della morte - non certo voluta - di Samanta Migliore, 35enne di Maranello deceduta a seguito dell'iniezione di silicone per un ritocco estetico al seno. Pamela, si era costituita in caserma a Cento (FE) ed aveva trascorso nel comune ferrarese diversi giorni. Dal pomeriggio di ieri si trova però agli arresti presso la sua abitazione di Napoli.

Ieri infatti, i Carabinieri della Compagnia di Sassuolo hanno seguito l'ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Modena su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti della 52enne sudamericana. Il giudice ha ritenuto che sussistessero i rischi di una reiterazione del reato, ovvero di nuovi interventi "estetici" su altre donne. Una convinzione maturata anche dopo la denuncia di un'altra persona che anni fa è stata sottoposta allo stesso trattamento, fortunatamente con esiti non così drammatici.

La transessuale resta indagata, fa sapere la Procura, per i tre principali reati contestati in avvio del procedimento: la morte come causa di altro reato, l'esercizio abusivo della professione e l'omissione di soccorso.

Intanto l'accertamento autoptico, condotto dal consulente nominato dalla Procura, ha individuato la causa del decesso di Samanta Migliore in un meccanismo esiziale di tipo embolico: in altre parole, l'iniezione di silicone nel seno destro della donna avrebbe causato un'orstruzione del vaso sanguigno tale da portare al decesso. Il Consulente Tecnico ha individuato nel corso degli esami sul corpo della 35enne circa 300 cc del fluido semioleoso (silicone) che sarà oggetto di specifica indagine analitica.

Oltre all'aspetto prettamente medico-scientifico, fondamentale per circostanziare le accuse, vi è poi il prosieguo dell'indagine circa le attività della 52enne brasiliana, per ricostruire la fonte di approvvigionamento del materiale utilizzato per l'operazione illegale.

Le indagini sono state condotte dal Comando Compagnia Carabinieri di Sassuolo, dal Comando Stazione Carabinieri di Maranello e dal Reparto del Nucleo Antisofisticazione dei Carabinieri di Parma. 

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