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Cronaca

Assalto al cantiere Tav, misure cautelari anche per gli antagonisti modenesi

Da Torino sono partiti i provvedimenti verso 14 esponenti dei centri sociali e del movimento No-Tav, tra cui anche attivisti modenesi per i fatti del luglio scorso in Val Susa

La Polizia di Stato di Torino, nell’ambito di un’articolata indagine sviluppata dalla locale DIGOS e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito, in collaborazione con gli omologhi Uffici info investigativi di Padova, Modena e Vicenza, 14 misure cautelari. I fatti riguardano gli episodi di violenza verificatisi in Val Susa il 27 luglio scorso, durante una manifestazione contro la Tav durante la quale venne preso d'assalto il cantiere.

I provvedimenti riguardano gli storici leader del centro sociale Askatasuna, i principali referenti dell’ala più oltranzista del movimento No-Tav, noti militanti di Askatasuna, nonché esponenti antagonisti di Modena, Parma e Vicenza, del centro sociale Guernica e del centro sociale Bocciodromo, resisi responsabili dei reati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento, inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità.

Tre i modenesi coinvolti, per il quali è stata deciso il divieto di dimora nella provincia di Torino.

IL VIDEO | Pietre e bombe carta contro il cantiere e le forze dell'ordine

Nel medesimo contesto operativo sono state altresì eseguite dai poliziotti della DIGOS 16 perquisizioni delegate dall’Autorità Giudiziaria di Torino nei riguardi anche di alcuni militanti di Askatasuna denunciati in stato di libertà nel medesimo procedimento penale.

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