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Cronaca

Furti e rapine nei parcheggi dei centri commerciali, arrestati dopo 43 colpi

Tre trentenni di origine sinti sono finiti in carcere dopo l'indagine dei Carabinieri di Bologna. Le donne sole erano le loro vittime preferite e agivano su tutto il territorio sud della provincia di Modena

In due anni hanno messo a segno ben 43 colpi tra le province di Modena e di Bologna, prendendo di mira in modo costante i clienti dei supermercati e dei centri commerciali. La loro tecnica era sempre la stessa: aspettavano orario di chiusura serale nei parcheggi delle strutture, dove individuavano i veicoli più "interessanti", poi passavano all'azione. Si avvicinavano alle auto, aprivano rapidamente la portiera e razziavano il possibile, oppure sfondavano i vetri per appropriarsi delle borse lasciate sui sedili.

VIDEO | 43 furti e rapine. Arrestato il trio di malviventi

Agivano sempre con il volto coperto e fuggivano poi rapidamente a bordo di auto di grossa cilindrata. Le donne sole (ben 31) erano le loro vittime preferite e in alcuni casi non hanno esitato a colpirle e strattonarle per impossessarsi della borsetta. Due i casi di rapina documentati. Mettevano a segno fino a 8 colpi al giorno.

VIDEO | Furti-lampo nelle auto: le immagini della banda in azione

E' quanto hanno scoperto grazia ad un'indagine durata diversi mesi i Carabinieri di Bologna, che in queste ore hanno eseguito tre arresti su ordinanza di custodia cautelare in carcere. Si tratta di tre nomadi di origine sinti: D.C. e D.M. di 36 anni, residenti nel bolognese, e un 38enne residente a San Damaso di Modena. I tre, tutti con precedenti, sono accusati di Furto e rapina in concorso, uso indebito di carte di credito e falsità materiale. Tutti e tre, inoltre percepivano il reddito di cittadinanza.

Gli uomini dell'Arma hanno vagliato come detto due anni di scorribande, realizzate in ben 15 diversi comuni. Nel modenese sono stati registrati furti a Vignola, Castelvetro, Spilamberto, San Cesario, Formigine, Castelfranco e Fiorano. Gli obiettivi principali erano ovviamente le borsette con i relativi portafogli: una volta ottenute carte di credito e bancomat, i tre cercavano di prelevare quanto possibile: sono stati documentati 4.000 euro di prelievi fraudolenti e un valore sommario di circa 20mila euro di bottino.

Il trio si spostava a bordo di auto con targhe contraffatte, oppure munite di adesivi per dissimulare lettere e numeri e rendere più complessa l'identificazione dei mezzi. I Carabinieri hanno recuperato e sequestrato sia i veicoli - tutti intestati a parenti - che le targhe fasulle.

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