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Cronaca Ospedale Universitario / Piazza Pozzo

Arresti medici, la Procura: "Intimidazioni verso i testimoni"

Da parte dei medici arrestati vennero presentate denunce nei confronti di chi aveva testimoniato: l'accusa era di svolgere attività non autorizzate. Zincani: "Mi risulta che non siano emersi elementi di reato"

Novità per le l'"Operazione camici sporchi", l'indagine che ha portato all'arresto di nove medici e a smantellare un circolo di corruttele al Policlinico di Modena. Stando a quanto raccontato da VIto Zincani, Procuratore della Repubblica di Modena, due medici che hanno deposto come persone informate sui fatti "hanno dovuto constatare che in qualche modo venivano sottoposte a clima di intimidazione".

INDAGINE - L'operazione ha portato alla scoperta di sperimentazioni non autorizzate che sarebbero state fatte su centinaia di pazienti, ignari di tutto, su cui venivano impiantati dispositivi scadenti. E apparenti donazioni da parte delle aziende produttrici di questi materiali all'equipe dei medici impegnati negli interventi, che per evitare guai futuri non si sarebbero fatti scrupolo di azzerare le cartelle di chi veniva operato. Ad esempio, da parte del gruppo di medici arrestati vennero anche presentate denunce nei confronti di uno dei due colleghi che avevano testimoniato: "lo si accusava - ha spiegato Zincani - di svolgere attività non autorizzate. Accuse che ovviamente noi abbiamo iscritto e vagliato. Mi risulta che non siano emersi elementi di reato". Intanto Zincani ha assicurato che "gli interrogatori di garanzia cominceranno al più presto possibile". Forse già domani. "In settimana - ha aggiunto il Procuratore - dovrebbero essere tutti compiuti. Finita questa tornata trarremo le conclusioni dopo aver acquisito le indicazione della difesa". Secondo Zincani, "chi si opponeva al sistema entrava in rotta di collisione con il sistema stesso". Per il procuratore, l'ex primario della Cardiologia Maria Grazia Modena, ora ai domiciliari, "era del tutto consapevole di quanto accadeva" e non sarebbe contestabile nei suoi confronti "una semplice manchevolezza nei controlli. Questa indagine rimane molto delicata - ha detto - perché verte anche sulla fiducia che i cittadini hanno nei confronti della sanità".

GIOVANARDI - Nel frattempo, lo scandalo approda nei palazzi romani grazie al senatore Pdl Carlo Giovanardi che ha messo in evidenza l'operato svolto dal fratello Daniele, medico: "Il sindacato Snami-Cimo di Modena - ha scritto in un'interpellanza - con il segretario provinciale Daniele Giovanardi, all'epoca vice capo ospedaliero del Dipartimento di Emergenza-Urgenza del Policlinico, aveva ripetutamente segnalato per iscritto, sin dal febbraio 2011, a tutti i responsabili amministrativi e politici le gravi anomalie dei percorsi diagnostici-terapeutici messi in atto nella struttura complessa del Policlinico".  Nell'interpellanza Giovanardi sottolinea "che mentre i provvedimenti di custodia cautelare dimostrano che in questi due anni si inquinavano le prove (in particolare con la manomissione della cartelle cliniche) e c'era il pericolo di reiterazione degli stessi odiosi reati, nessun procedimento è stato attivato e nessuna sanzione disciplinare è stata erogata, neppure in via cautelativa, nei confronti dei responsabili della struttura di cardiologia".

MINISTRO - Dal canto suo, il Ministro della Sanità Renato Balduzzi è intervenuto per la prima volta su quanto accaduto al Policlinico: "La sanità è un grande bene del nostro Paese che non può diventare il terreno per opportunismi e in questo caso meno che mai, se verranno confermate queste prime valutazioni, di corruzione - ha detto il Ministro - Il messaggio che viene da Modena non può essere che quello dell'impegno ad un maggior controllo, vigilanza, e mettere ordine a casa propria. Io continuo a pensare che si tratti di fatti limitati e marginali ma che comunque danno il senso di un impegno che non può venire meno per la legalità e la trasparenza nel servizio sanitario nazionale. Conclude il ministro: "L'azione di contrasto e della magistratura e dei carabinieri è importante ma dobbiamo riuscire ad avere un'azione di vigilanza tale da arrivare prima rispetto al momento repressivo".

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