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Cronaca Castelfranco Emilia

Operazione "Notte bianca", sgominato un gruppo di spacciatori

Sette misure cautelari e 14 segnalazioni alla Prefettura da parte dei Carabinieri di Castelfranco Emilia. L'indagine durata per molti mesi ha permesso di scoprire un vasto giro di cocaina e hashish che faceva perno su un bar del paese

Castelfranco torna a riempire le pagine di cronaca per quanto riguarda lo spaccio di stupefacenti. Dopo la grande operazione dell'aprile 2016 che portò all'arresto di una ventina di persone – tra le quali emersero sospetti legami con la camorra – i Carabinieri hanno concluso una nuova indagine contro un altro gruppo di spacciatori ben organizzati. Alle prime luci dell'alba, infatti, sono scattati quattro arresti e altre tre misure cautelari minori, tutte a carico di cittadini italiani originari della provincia di Napoli ma residenti in un triangolo compreso tra le province di Modena, Bologna e Ferrara.

A farla da padrona era una coppia residente a Castelfranco, 37 anni lui e 38 lei, che si procacciava cocaina e hashish per poi vendere le dosi in paese, grazie ad una rete consolidata di cinque "collaboratori". Il 37enne è finito in carcere insieme al principale spacciatore del gruppo, un 41enne formalmente residente nella provincia di Macerata, mentre la donna è stata reclusa ai domiciliari, al pari di un 36enne di Sant'Agata Bolognese. Misure minori per altre tre persone, un 37enne e un 32enne di Castelfranco e una 47enne di San Giovanni in Persiceto, che fornivano supporto agli spostamenti e ai traffici degli spacciatori.

L'indagine è nata nel luglio del 2016, durante la Notte Bianca paesana, quando i carabinieri avevano sorpreso uno degli spacciatori in auto con una dose di cocaina, allora ritenuta per uso personale. I sospetti erano poi cresciuti fino ad aprire un'inchiesta in grande stile, svolta dalla Tenenza di Castelfranco con i mezzi più moderni e con grande professionalità. Intercettazioni telefoniche, monitoraggi GPS, ma anche telecamere e "cimici" sistemate nelle abitazioni e nelle auto hanno permesso di ricostruire gli spostamenti e le attività del gruppo.

In questi mesi sono state eseguite ben 12 perquisizioni, durante le quali non sono tuttavia emerse grandi quantità di droga, che il gruppo spostava con grande oculatezza. Un ruolo centrale è stato svolto anche da un bar del paese, che era diventato di fatto una sorta di base di ritrovo per i vari componenti della piccola banda. La Procura, con le misure cautelari di oggi, ha contestato il reato di spaccio continuato in concorso, ma no ha ravvisato gli estremi per l'associazione a delinquere. Il monitoraggio dei clienti ha permesso di segnalare alla Prefettura 14 assuntori.

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