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Cronaca Carpi

Assalto con la ruspa al distributore di Carpi, in manette banda di specialisti

La Polizia di Pordenone ha sgominato una banda di ladri, bloccati in Italia e in Romania. Tra i loro colpi anche quello del 2 febbraio scorso ad un'area di servizio di Carpi

Dalle prime ore dell’alba è in corso un’operazione di polizia transnazionale, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Pordenone, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo (S.C.O.) della Polizia di Stato e del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia (S.C.I.P.), relativa all’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere con emissione di “mandato arresto europeo”, richieste dalla Procura della Repubblica ed emesse dal G.I.P. del Tribunale di Pordenone, a carico di 4 persone di origine rumena, componenti di una banda transnazionale specializzata negli assalti con ruspe in danno di aree di servizio del Nord Italia.
Il gruppo criminale, tra i mesi di gennaio ed aprile del corrente anno, ha messo a segno numerosi colpi in diverse province del Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, nelle ore serali e notturne, commettendo reati predatori in danno degli impianti di distribuzione carburanti, con l’utilizzo di grosse ruspe, per mezzo delle quali sradicavano le colonnine di erogazione self-service asportandole con il denaro contante all’interno. Accertati profitti per decine di migliaia di euro e, nel contempo, ingenti danni ai titolari dei distributori di carburanti costretti, altresì, a dover bloccare l’attività lavorativa per diverso tempo, sino al completo ripristino degli impianti di erogazione.

Il gruppo criminale aveva adottato un modus operandi di tipo transfrontaliero, giungendo in Italia prevalentemente nei fine settimana dove poi, una volta individuati gli obiettivi da colpire, rubavano autovetture tipo “pick-up” e ruspe da aree cantierizzate o da depositi di noleggio delle macchine operatrici.

Gli arresti, disposti dal G.I.P. del Tribunale di Pordenone, hanno interessato 4 cittadini romeni e sono in corso di esecuzione dalla primissima mattinata, due in Romania ed uno a Trieste, mentre il quarto destinatario delle misure restrittive è deceduto nello scorso mese di marzo, allorquando, nottetempo, in provincia di Gorizia, dopo aver rubato un’auto, intercettato da pattuglie delle Forze dell’Ordine, per sottrarsi alla cattura, si era tuffato nel fiume Isonzo, con il corpo che veniva successivamente rinvenuto, nel medesimo corso d’acqua, lo scorso 26 aprile in località Peteano (GO).

L’indagine della Squadra Mobile della Questura di Pordenone ha avuto inizio la notte del 17 febbraio 2021, quando a Porcia (PN) era stato messo a segno il primo colpo. Il giorno dopo, i ladri sarebbero poi arrivati anche a Carpi colpendo nella notte presso l'area di servizio Q8 di via Guastalla. 

Gli investigatori, quindi, ricollegavano tra di loro tutta una serie di furti di auto commessi il mattino precedente, in particolare le autovetture sottratte venivano utilizzate per commettere il colpo, fra cui anche un pick-up, individuando il nominativo di un cittadino rumeno 28enne, già gravato da precedenti specifici. 

Il quadro investigativo, quindi, evidenziava come gli assalti venissero commessi in serie, con schemi e modalità ben consolidati e collaudati. Il gruppo agiva con determinazione e capacità criminali, tanto da reagire con freddezza, secondo schemi di comportamento ripetuti, anche in caso di imprevisti o di intervento delle Forze dell’Ordine, non esitando a mettere in pericolo l’incolumità di chiunque si trovassero davanti: ricorrente l’utilizzo di estintori spruzzati e poi lanciati contro le pattuglie delle Forze dell’Ordine durante gli inseguimenti o l’uso degli stessi estintori contro ignare persone che si fossero trovate nelle aree di servizio durante l’assalto.
Si delineava, quindi, anche il “modus operandi” della banda criminale, risultata essere transfrontaliera, in quanto uno dei quattro indagati, con le mansioni di autista del gruppo, accompagnava gli altri tre in Italia attraverso il confine con la Slovenia, ritornando, quindi, oltrefrontiera da dove, dopo qualche giorno, terminati i raid, si recava a riprendere i tre complici.

Accertata la stabile dimora dei quattro in Romania, si procedeva, quindi, ad estendere l’esecutività degli arresti anche all’estero, attraverso il M.A.E. (Mandato di Arresto Europeo). Si attivavano, al riguardo, il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato (S.C.O.) ed il Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia (S.C.I.P.) che attraverso il collaterale organo della Polizia rumena, localizzavano in madrepatria S.M. e D.I.G., mentre per quanto concerne la posizione degli altri due indagati, B.M. veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto per ricettazione di un’auto rubata in provincia di Gorizia in data 25 marzo 2021 e ristretto presso il carcere di Trieste, mentre B.S., in quella stessa occasione, tentava la fuga tuffandosi nel fiume Isonzo, dove annegava, con il corpo che verrà rinvenuto nel medesimo corso d’acqua lo scorso 26 aprile, in località Peteano (GO).
All’alba di oggi, mercoledì 12 maggio, l’epilogo dell’indagine, con l’arresto in Romania, nella città di Galati, di uno dei due indagati e con l’altro attivamente ricercato in zona e l’esecuzione della medesima ordinanza di custodia cautelare in carcere a Trieste, da parte degli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Pordenone.

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