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Cronaca

Raid incendiari, aggressione con il machete e minacce di morte: 38enne in carcere

In cella l'uomo responsabile degli atti vandalici del 30 aprile scorso. L'indole particolarmente violenta confermata anche dall'aggressione ai danni di una donna e al sequestro di molte armi

Nei giorni scorsi il personale della Digos di Modena è stato impegnato nell'indagine sugli atti vandalici che si erano registrati nella notte del 30 aprile scorso. In quella circostanza una persona aveva danneggiato dapprima la vetrata dell'ufficio Anagrafe di via Santi, per poi tentare di appiccare due incendi: il primo presso la sede dei servizi sociali di piazza Redecocca (utilizzando la corona del 25 Aprile come combustibile) e il secondo presso il portone della sede Inps in via Misley.

Grazie alla visione dei filmati delle telecamere presenti nelle zone interessate dal raid e anche rilevando un'impronta digitale in via Santi, gli investigatori della Questura sono riusciti ad identificare l'autore, un cittadino italiano di 38 anni, originario del Marocco. L'uomo, pregiudicato per reati contro il patrimonio, è stato individuato e bloccato il giorno 4 maggio, a bordo del furgone sul quale vive. 

Il 38enne ha infatti una storia travagliata e un carattere non certo facile: giunto in Italia nel 2006, ha poi ottenuto la cittadinanza dopo il matrimonio con una donna torinese. La sua relazione è però finita male e l'uomo si è spostato nel modenese, vivendo appunto a bordo di un furgone, insieme al suo cane. Interrogato dai poliziotti, ha ammesso di aver compiuto i gesti come atto ritorsivo, in modo specifico contro le tre sedi istituzionali oggetto del raid. L'uomo ha spiegato di essere finito in un "buco nero" burocratico: essedo di fatto un senza fissa dimora, non riusciva ad ottenere il certificato di residenza, documento che gli serviva per ottenere il Reddito di cittadinanza.

Quello che però hanno scoperto in seguito gli agenti della Digos, tuttavia, ha complicato di molto la posizione del 38enne, che dopo la denuncia del 4 maggio era stato rilasciato. A bordo del furgone, infatti, era stato trovato un vasto campionario di armi e oggetti atti ad offendere: martelli, piccone, coltelli, machete, roncole, una spada antica, fionde e un arco con frecce, oltre al liquido infiammabile usato qualche notte prima.

L'indole violenta dell'uomo è stata confermata da un episodio emerso nell'inchiesta: la sera del 30 aprile stesso, il 38enne era stato protagonista di un'aggressione ai danni di una ragazza, avvenuta nell'area cani accanto a piazza Cittadella. La giovane era stata rimproverata perchè passeggiava con il fidanzato nello spazio recintato, pur non avendo un animale: l'uomo era passato poi dalle parole ai fatti, prendendo un machete e colpendo la ragazza alla testa. il colpo era stato inferto con il piatto della lama, causando fortunatamente solo una lieve contusione.

Una volta rilasciato dalla Questura, forse consapevole di essere stato identificato anche grazie alla testimonianza della giovane aggredita, il 38enne non ha perso tempo ed è tornato in zona, recandosi al Bar Stadio di viale Monte Kosica con un coltello e chiedendo informazioni per rintracciare la ragazza, ammettendo candidamente di volerla uccidere "strappandole il cuore".

Una volta informata delle minacce da parte dei presenti, la Procura - attraverso il Pm Francesca Graziano - ha chiesto immediatamante la misura cautelare, subito emessa dal Gip. Sono quindi iniziate le ricerche del soggetto, ritenuto ora molto pericoloso, che ieri è stato rintracciato sempre a bordo del suo furgone, in centro storico, bloccato e condotto a Sant'Anna.

Il procuratore Giuseppe di Giorgio ha commentato: "Le rapide indagini svolte dalla Digos di Modena, con il coordinamento della Procura, hanno consentito di individuare e porre in custodia cautelare la persona sospettata di aver compiuto inquietanti attentati ad alcune istituzioni cittadine ed un’aggressione ad una ragazza sin dalle prime ore del 30 aprile. Sono in corso approfondimenti per ricostruire le motivazioni di simili azioni, che appaiono diversificate. E’ emerso un preoccupante quadro di violenza e di potenzialità aggressiva, che allo stato non appare collegato a contesti più ampi, ma sul quale verrà svolto ogni necessario approfondimento".

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