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Cronaca Cavezzo

False assunzioni per truffare l'INPS, scoperta la mente del piano

Molti finti lavoratori erano stati scoperti nella Bassa nell'autunno scorso, assunti e poi licenziati senza aver mai lavorato da parte di due cooperative, per poi spartirsi l'assegno di disoccupazione. I Carabinieri hanno arrestato nel casertano il “ragioniere” della banda

Ad ottobre 2015 i Carabinieri della Stazione di Concordia sulla Secchia scoperto un'associazione a delinquere composta da diverse persone, sei delle quali residenti nella Bassa, accusate di una complessa e consistente truffa ai danni dell’Inps per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Si trattava di assunzioni fasulle di persone compiacenti in due piccole cooperativa della Bassa, dalle quali poi venivano poi “licenziati” per poter percepire il sussidio di disoccupazione.

Le indagini avevano fatto emergere una intensa trasmissione di email inerenti a documenti per le assunzioni fittizie tra alcuni dei complici ed un “commercialista” che a sua volta li inviava poi all’INPS. Le attività investigative hanno finalmente fornito il riscontro finale, attraverso l’individuazione anche di quest’ultimo uomo che nella fase preliminare delle indagini non era ancora stato identificato: si tratta di C.G. 36enne di Villa Literno (CE), ragioniere già pregiudicato per truffa. 

Ieri mattina i Carabinieri di Concordia si sono recati in Campania per eseguire l’ordine di carcerazione emesso a suo carico dal GIP del Tribunale di Modena. Dalle indagini è emerso che C.G, era la vera mente dell’organizzazione nonché il coordinatore delle attività illecite. Lui aveva studiato bene il sistema per truffare l’INPS, e lo aveva proposto ad un pregiudicato di origine campana residente a Cavezzo, il 50enne C.R., il quale insieme ad altri tre complici (tra cui il proprio figlio) aveva individuato persone in difficoltà economica, da far assumere fittiziamente da due piccole cooperative senza mai effettivamente prestare lavoro e, dopo un certo periodo di tempo, essere licenziati allo scopo di percepire indebitamente il sussidio di disoccupazione, che sarebbe stato poi equamente spartito per metà al finto lavoratore e l’altra metà agli organizzatori

I finti lavoratori coinvolti sono stati addirittura 90, 28 dei quali sono riusciti ad incassare gli assegni: dai 400 ai 1.000 euro al mese, per una somma totale di 230mila euro nel periodo compreso tra il 2013 e il 2014. Con l’individuazione e l’arresto della mente dell’organizzazione si è chiuso il cerchio. Durante la mattinata, oltre all’abitazione del “ragioniere” sono state perquisite anche le abitazioni di altri due personaggi compiacenti di Casal di Principe che hanno fornito un supporto secondario, nel corso delle quali sono stati sequestrati documenti cartacei e informatici utili.

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