Duplice omicidio, Montefusco confessa e va in carcere. Diverse querele in passato
Il 69enne ha ammesso il delitto contro la moglie e la figliastra. La relazione burrascosa con la moglie aveva prodotto denunce per maltrattamenti e stalking, che finora erano state archiviate dalla Procura
Dopo l'interrogarorio in caserma a Castelfranco Emilia è stato trasferito in carcere Salvatore Montefusco (in foto), il 69enne tratto in arresto questa mattina con l'accusa di duplice omicidio pluriaggravato. L'uomo, un ex imprenditore edile oggi in pensione, è accusato di aver assassinato la moglie, Gabriela Trandafir, e la figlia di lei, Renata Trandafir, colpendole più volte mentre si trovavano tutti e tre nell'abitazione di famiglia in via Cassola di Sotto, nelle campagne di Castelfranco Emilia.
L'arresto e la confessione
L'ex imprenditore si è allontanato dall'abitazione subito dopo aver sparato, ha raggiunto l'abitato di Castelfranco Emilia e si è recato in un bar. Qui, con la camicia sporca di sangue, ha chiesto di avvisare i carabinieri e ha atteso fuori l'arrivo delle pattuglie dell'Arma, alle quali si è consegnato.
Montefusco, sentito dal magistrato di turno alla presenza del legale di fiducia, ha confessato il delitto, spiegando di aver sparato prima alla ragazza, poi alla moglie. L'arma del delitto è un fucile a canna mozza con matricola abrasa, che è stato sequestrato, al pari dell'abitazione teatro della tragedia.
Il 69enne è stato interrogato a lungo per fornire agli inquirenti tutti i dettagli dell'accaduto: è infatti stato tratto in arresto nella quasi flagranza del reato, intorno alle ore 12. Sono stati i militari della Tenenza di Castelfranco a scoprire i due cadaveri nella villetta.
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Le denunce precedenti e le richieste di archiviazione
Come avevano confermato i vicini di casa, fra Montefusco e la Tarndafir i rapporti erano a dir poco tesi. Una relazione burrascosa, condita da violenze che sono state denunciate alle autorità e per le quali le forze dell'ordine erano già intervenute.
In passato la 47enne aveva presentato alla Procura della Repubblica di Modena querele nei confronti del coniuge, dapprima per maltrattamenti in famiglia e successivamente per atti persecutori, appropriazione indebita e furto. L'uomo, a sua volta, aveva sporto denuncia nei confronti della madre e della figliastra per maltrattamenti in famiglia e lesioni volontarie nei confronti del coniuge.
Il procedimento per maltrattamenti in famiglia, originato dalla denuncia della donna, era stato definito con richiesta di archiviazione: la 47enne aveva si era opposta a questa decisione della Procura e l'udienza camerale per la discussione dell'opposizione all'archiviazione si sarebbe dovuta tenere domani, 14 giugno 2022, dinnanzi al GIP del Tribunale di Modena. I magistrati avevano chiesto l'archiviazione anche per la denuncia per stalking, che la trafandir aveva presentato sostenendo che il marito aveva installato un gps sulla sua auto per controllarne gli spostamenti.
Anche il procedimento per atti persecutori, il cui oggetto era quello di aver subito l'installazione di una apparto gps sull'autovettura della denunciante, era stato definito con richiesta di archiviazione.
Sempre nella giornata di domani era calendarizzata la prima udienza davanti al Giudice Civile del Tribunale di Modena per la separazione tra i coniugi.