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Cronaca Via Santa Margherita

Droga, in carcere spacciatore tunisino del centro storico

Già noto per numerosi precedenti è stato arrestato dagli agenti della Municipale. Considerato una "personalità" fra i giovani pusher magrebini che affollano il mercato modenese

Si sono aperte le porte del carcere per un tunisino di 26 anni, I.A. le sue iniziali, già noto alle Forze dell’ordine per l’attività legata allo spaccio. La Polizia municipale di Modena lo ha sorpreso, durante un servizio mirato al controllo del territorio in centro storico, mentre vendeva hashish a un giovane italiano. Addosso allo spacciatore tunisino gli agenti del Nucleo Problematiche del Territorio hanno trovato circa una decina di grammi di hashish, oltre a cinque grammi di eroina.

Il 26enne era stato già sorpreso a marzo in un appartamento in via del Murazzo, con circa un etto di droga di diversi tipi. In quell’occasione nei suoi confronti ci fu una denuncia a piede libero, ma venerdì 26 giugno non gli è andata così bene e in tarda serata è stato trasferito al carcere Sant’Anna.

L’uomo è considerato dagli inquirenti un elemento di spicco tra i giovani tunisini dediti allo spaccio in centro storico, a volte in gruppo nei parchi, altre volte da soli in bicicletta, attenti a eludere i controlli delle forze dell’ordine.

Dopo alcune segnalazioni che riferivano di presunti scambi di sostanze stupefacenti in piazza Roma, in Belle Arti oltre che nei pressi del Teatro e del Tribunale, gli agenti in borghese si sono appostati nella zona per individuare gli spacciatori. Ed è in via Santa Margherita che hanno seguito e osservato gli spostamenti del 26enne.

Il tunisino, in seguito a una telefonata, è stato raggiunto da un giovane proveniente da fuori città; dopo un rapido scambio, i due si stavano separando, ma proprio in quel momento è scattato il blitz della Municipale che ha fermato il cliente e ha messo le manette allo spacciatore. Mentre gli agenti procedevano nei suoi confronti e lo perquisivano, il cellulare del tunisino aveva squillato ripetutamente e da accertamenti successivi è risultato che le telefonate arrivavano proprio dai clienti che cercavano con insistenza il loro fornitore. Per lo spacciatore, considerati i numerosi precedenti per droga, l’Autorità giudiziaria ha disposto il trasferimento in carcere.

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