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Cronaca Carpi

Ricostruita la scorribanda in bus dei vandali a Carpi, tre giovanissimi arrestati

Hanno tra i 16 e i 17 anni i tre studenti rintracciati dai Carabinieri dopo due giorni di indagine serrate. I ragazzi hanno confessato la "bravata" che ha causato quasi mezzo milione di danni. Incastrati dalle telecamere dei bus rubati e dai telefonini

In meno di 48 ore sono stati consegnati nelle mani della Procura dei Minori i responsabili della folle notte tra giovedì e venerdì scorsi a Carpi, dove erano stati rubati cinque bus del trasporto pubblico e creati gravi danni all'istituto Meucci. I Carabinieri della Compagnia di Carpi sono riusciti a individuare i responsabili e a rintracciarli in città: si tratta di tre minori residenti a Carpi – ma figli di famiglie immigrate da Tunisia e Senagal – due dei quali 17enni e un 16enne, che frequentano due istituti superiori locali.

LA RICOSTRUZIONE – Tutto è iniziato intorno alle 2.30 di notte in un pub di Piazzale delle Piscine, dove i tre amici si sono trovati per bere qualcosa. La serata scorreva tranquilla e i ragazzi si sono spostati verso viale Peruzzi, dove però uno di loro ha notato che una delle saracinesche del deposito Seta era parzialmente sollevata: il ragazzo ha convinto gli altri due ad entrare per vedere cosa ci fosse. E qui, intorno alle 4.30, la curiosità ha acceso la scintilla del vandalismo.

I messi erano aperti e con la chiave inserita, così due ragazzi sono saliti a bordo, hanno portato due minibus nel piazzale e hanno iniziato una sorta di autoscontro, danneggiando così i messi che poi sono stati abbandonati. Dopo questa prima azione, i tre sono saliti a bordo di un terzo mezzo e si sono lanciati per le strade deserte di Carpi, raggiungendo la tangenziale e la zona del Borgogioioso. La guida spericolata (anche contromano) ha causato danni sia al veicolo che agli arredi stradali, ai marciapiedi a ai cartelli.

Come se non bastasse, i vandali hanno fatto ritorno al deposito e si sono impadroniti di altri due mezzi, continuando a girovagare per il paese: nel complesso sono stati percorsi circa 30 km, fino alle 6.30 circa, quando è stato messo in atto il piano folle di danneggiamento alla scuola. Come noto, un pulmino ha abbattuto una parte della cancellata pedonale, mentre un altro ha sfondato l'ingresso principale dell'Istituto. (GUARDA IL VIDEO) Dopo l'impatto i ragazzi sono saliti sul mezzo ancora funzionante e si sono diretti verso Cibeno, dove hanno spinto l'autobus a tutta velocità e lo hanno lanciato in un canneto. Dopo tutto questo, come se nulla fosse, sono tornati a riprendere le proprie biciclette e sono rientrati a casa. 

L'INDAGINE – Subito dopo il disastro di venerdì mattina, i Carabinieri hanno acquisito i filmati delle telecamere di bordo, grazie ai quali è arrivato il primo indizio determinante. L'audio, per quanto disturbato, ha permesso di conoscere il nome di due dei tre protagonisti, che si sono chiamati durante le fasi concitate della guida. Avendo visto che si trattava di soggetti molto giovani e probabilmente di origine straniera, i Carabineiri hanno scandagliato le banche dati anagrafiche e sono così risaliti ad alcuni sospetti. Uno di loro si è rivelato la "pista" giusta: i militari lo hanno trovato a casa e hanno poi esaminato il suo telefono cellulare. Dallo smartphone sono arrivate le prove schiaccianti: sia un video che ritraeva una parte della scorribanda, sia la localizzazione del dispositivo tramite i tabulati. In più, sono stati sequestrati cappelli e giubbotti utilizzati per il vandalismo, sia un paio di scarpe le cui impronte sono state trovate sul cofano di uno dei minibus. I due complici, che cercavano di rendersi irreperibili, sono poi stati individuati in un negozio di Carpi, dopo che si erano disfatti delle sim dei cellulari. Anche i rilievi sul dna hanno confermato l'identità dei tre e per tutti è scattato il fermo. 

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