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Cronaca

A Modena il primo distributore automatico di frutta fresca a km zero

Arriva a Modena il primo distributore automatico di frutta fresca 24 ore su 24. Accorciando la filiera si potranno abbassare i prezzi e permettere a tutti di rifornirsi di frutta di qualità

Dopo i distributori automatici di acqua e latte, arriva a Modena il primo distributore automatico di frutta fresca. L'idea del consulente industriale Orville Zambelli, che ha creato la macchina “Paesi tuoi”, messa in funzione da pochi giorni in via Newton presso la Polisportiva Corassori. Il ditributore fornisce frutta fresca di stagione 24 ore su 24 sette giorni su sette.  L'iniziativa, voluta dalla cooperativa Frutti da Favola e Confcooperative Modena, è unica in Italia per confezione del prodotto e tipologia della macchina, è della cooperativa Frutti da favola.

ACCORCIARE LA FILIERA E RIDURRE I PREZZI. "Con questa innovazione accorciamo la filiera – afferma il presidente di Frutti da favola Antonio Maccaferri - cioè raggiungiamo direttamente i consumatori offrendo un prodotto a km zero a prezzo calmierato e già pronto al consumo. Qui i cittadini trovano frutta fresca di stagione prodotta dai soci della nostra cooperativa. Questo è il periodo delle mele, pere, noci: solo le arance arrivano dalla Calabria. Il distributore automatico non è alternativo, bensì complementare ai tradizionali canali di vendita". Quanto ai prezzi, una confezione di pera Abate da 3,7 kg costa 6 euro, mentre un chilo e mezzo di mele Fuji costa 1,50 euro

UNA SOLUZIONE CONTRO LA CRISI. Obiettivo della cooperativa è raggiungere quei cittadini che, probabilmente a causa della crisi, hanno diminuito il consumo di frutta e verdura fresche (il calo si aggira sul 3 per cento annuo). Il debutto è stato incoraggiante: nella prima settimana la macchina ha distribuito dieci quintali di prodotto. "Controlliamo continuamente la macchina e la riforniamo di frutta ogni due-tre ore – continua Maccaferri - In un anno potenzialmente possiamo distribuire oltre 2 mila quintali, un volume impensabile con le sole vendite dei cosiddetti “mercati contadini"."

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