rotate-mobile
Cronaca

Atlante dell'Infanzia, più di 1 minore su 10 in povertà relativa

La Regione è tra le più virtuose in Italia secondo lo studio di Save the Children. Eppure, 4 ragazzi emiliani su 10 non hanno letto nemmeno un libro lo scorso anno e il 13,3% abbandona precocemente gli studi

Sono le migliaia di bambini e ragazzi protagonisti del 7°Atlante dell’Infanzia (a rischio) “Bambini, Supereroi” di Save the Children - l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e a promuoverne i diritti –, che quest’anno, per la prima volta, viene pubblicato da Treccani e sarà disponibile nelle librerie italiane a partire da inizio dicembre 2016.  Un viaggio nell’Italia dei bambini e con i bambini per portare alla luce la dura realtà dell’infanzia a rischio ma che, allo stesso tempo, valorizza le risorse e le capacità di resilienza dei minori, veri e propri “Superpoteri” per resistere a situazioni di precarietà e superare condizioni di vita difficili.

È la fotografia impietosa di un paese in cui quasi 1 minore su 3 è a rischio povertà ed esclusione sociale, mentre i bambini di 4 famiglie povere su 10 soffrono il freddo d’inverno perché i loro genitori non possono permettersi di riscaldare adeguatamente la casa. Più di 1 minore su 4 abita in appartamenti umidi, mentre l’abitazione di oltre 1 bambino su 10 che vive in famiglie a basso reddito non è sufficientemente luminosa.

Il quadro che emerge per l’Emilia-Romagna è caratterizzato anche da note positive che la collocano fra le Regioni “virtuose”, soprattutto per quanto riguarda la copertura di asili nido e servizi integrativi, presente in quasi 9 Comuni su 10 (86,8%) a fronte di una media nazionale del 57,3%. In Emilia Romagna, inoltre, quasi un bambino su 2, che frequenta la scuola primaria, ha il tempo pieno a scuola (44,3%) – un dato al di sopra della media italiana che è del 31,6%, e che vede percentuali ancora più elevate nella provincia di Modena e Bologna (rispettivamente 70,1% e 57,1 %). I ragazzi di questa Regione sono anche tra i più connessi in Italia, insieme ai ragazzi friulani: quasi la metà di loro utilizza Internet tutti i giorni.

L’assenza di opportunità e stimoli ha forti ripercussioni anche sulla riuscita scolastica di bambini e ragazzi. In Emilia Romagna, 1 alunno di 15 anni su 5 non raggiunge le competenze minime in matematica e in lettura1. Nella Regione, la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che hanno abbandonato precocemente gli studi, fermandosi alla licenza media, supera la media europea (13,3% contro 11%), ma si attesta al di sotto della media nazionale del 14,7%. Nonostante negli ultimi 10 anni il tasso di dispersione scolastica si sia ridotto del 7,4%, permangono livelli di abbandono scolastico molto preoccupanti nelle regioni del Sud, in particolare in Sicilia e Sardegna che superano la soglia del 20%, come dimostra la mappa “Dieci anni di lotta alla dispersione”. 

D’altro canto, anche il livello di istruzione basso dei genitori rappresenta un forte fattore di rischio per la vita e il futuro dei bambini. Dalla mappa della “Scolarizzazione e povertà” salta all’occhio che in Italia quasi 6 bambini su 10 (58,3%) - tra 0 e 17 anni - i cui genitori hanno un titolo di studio che non supera la licenza media sono a rischio di povertà ed esclusione sociale, contro il 13% dei figli di genitori laureati. Un dato particolarmente significativo considerando che in Emilia-Romagna più di 1 adulto su 3 tra 25 e 64 anni (34,9%) presenta livelli di scolarizzazione bassi, al di sopra della media europea del 27,5%. Sulle famiglie economicamente più fragili si è fatto sentire anche l’effetto della crisi: in Italia tra il 2008 e il 2014, la percentuale di minorenni figli di genitori con bassi titoli di studio a rischio povertà è cresciuta del 10,2%, contro una media del 7,9% a livello europeo.

Nonostante la mortalità infantile in Italia si sia drasticamente ridotta nel corso tempo, raggiungendo oggi un tasso medio nazionale di 3,2 decessi entro il primo anno di vita per 1.000 nati vivi, permangono importanti differenze territoriali, con alcune regioni del Sud e del Centro (Sicilia, Calabria, Campania e Abruzzo oltre il 4 per 1.000) che superano la media nazionale, mentre l’Emilia-Romagna si attesta al di sotto con 2,6 casi ogni 1.000 nascite.

Tra le altre mappe presenti nell’Atlante, vi è infine quella del “Pericolo sismico”, elaborata per Save the Children dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), che associa i dati demografici relativi alla popolazione di 0-14 anni per provincia alle aree considerate ad alta pericolosità. Emerge che in Italia 5,5 milioni di bambini e ragazzi sotto i 15 anni vivono in aree ad alta e medio-alta pericolosità sismica. Si tratta di un territorio che copre circa il 70% delle province italiane che comprende 45 città sopra i 50.000 abitanti che ospitano 900.000 minorenni sotto i 15 anni, tra cui i Comuni di Reggio Emilia, Carpi, Modena, Bologna, Imola, Faenza, Ravenna, Cesena, Forlì e Verucchio.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Atlante dell'Infanzia, più di 1 minore su 10 in povertà relativa

ModenaToday è in caricamento