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Cronaca

Attentato a Dacca, imprenditore modenese sfugge ai terroristi. Uccisa la moglie

Si è salvato uscendo dal locale dove ha fatto irruzione il commando jihadista: è Gianni Boschetti, imprenditore del settore tessile che da tempo lavora nel paese asiatico. Deceduta invece la moglie, Claudia D'Antona. I racconti sono sconcertanti: torture per gli ostaggi prima dell'irruzione delle forze speciali

Sono nove gli italiani rimasti vittime della strage compiuta dall'Isis a Dacca, in Bangladesh, secondo quanto riferito dalle autorità locali. La maggior parte dei venti ostaggi uccisi da un commando che stanotte ha assaltato un ristorante di Dacca, in Bangladesh, era di nazionalità italiana o giapponese. Molti dei civili sono stati uccisi dagli assalitori "con lame affilate", ha precisato l’esercito bengalese.

Uno nostro connazionale, nonchè concittadino, è però riuscito a salvarsi. Si tratta di Gian Galeazzo Boschetti, imprenditore che da 25 anni lavora in Bangladesh. Boschetti ha raccontato all'Ansa quello che è successo, riferendo che nel ristorante c'era un tavolo "occupato da sette - otto italiani", ha riferito. "Io sono riuscito a mettermi in salvo, ma sono angosciato per gli altri". Soltanto a posteriori Boschetti ha drammaticamente scoperto che fra le vittime vi è anche la moglie, la torinese Claudia D'Antona. Laureata in Giurisprudenza all'Universitá di Torino, era manager della Fedo Trading Ltd e viveva in Bangladesh da 14 anni.

Gli ostaggi in grado di recitare i versi del Corano sono stati risparmiati dagli uomini del commando: gli altri sono stati torturati. Lo riferisce il Bangladesh Daily Star, citando Rezaul Karim, padre di uno degli ostaggi, Hasnat Karim, rimasto per oltre dieci ore nel ristorante per occidentali Holey Artisan Bakery nella zona diplomatica di Dacca.

"Non si sono comportati male con i cittadini del Bangladesh. Hanno fornito pasti notturni per tutti i bangladesi" ha detto Reazul. "Gli assalitori controllavano la religione, chiedendo a tutti di recitare versi del Corano. Chi poteva recitarli veniva risparmiato, gli altri venivano torturati". 

La situazione è monitorata costantemente dalla Farnesina. “Davanti alla tragedia dell’estremismo radicale - ha detto Renzi - , credo sia il momento in cui l’Italia unita dia un messaggio di dolore e compassione. Piangiamo lacrime di solidarietà e cordoglio, ma è anche il momento di lanciare un messaggio di determinazione: l’Italia non arretra davanti alla follia di chi vuole disintegrare la vita quotidiana, siamo colpiti ma non piegati”.

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