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Cronaca

Ordigni contro la Scuola di Polizia locale, il caso passa alla Direzione Antiterrorismo

Sarà la DDA ad occuparsi delle esplosioni che hanno danneggiato la sede della Scuola di via Busani lo scorso 29 giugno. Ancora nessuna indiscrezione sulle piste seguite dagli inquirenti, ma il fascicolo ora parla del reato di atto di terrorismo

Assume contorni sempre più seri la vicenda dell'attentato esplosivo messo in atto da ignoti venerdì 29 giugno a Modena Est, quando in piena notte una bomba rudimentale esplose provocando danni – fortunatamente non gravi – alla sede della Scuola Interregionale di Polizia locale in via Busani. Le indagini della Digos di Modena non saranno più portate avanti sotto l'ala della Procura, bensì della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo.

Lo ha deciso lo stesso procuratore Giuseppe Amato, che da Bologna ha esaminato il caso e lo ha ricondotto ad una fattispecie di reato più grave, quella dell'articolo 280 bis del codice penale, ovvero un "atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi". A seguire l'inchiesta sarà in ogni caso il sostituto procuratore Katia Marino della Procura modenese, come chiesto e ottenuto per garantire una "continuità territoriale".

Questa scelta potrebbe presupporre anche l'analisi del caso in un contesto più ampio, forse legato anche ad altri episodi analoghi che si sono verificati negli ultimi tempi, con bombe artigianali fatte esplodere accanto alle sedi delle forze dell'ordine, come nella stessa Bologna. In ogni caso, gli inquirenti hanno deciso di mantenere il massimo riserbo sulle indagini.

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