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Cronaca

Ausl: la Cisl Fp chiede dialogo e meno tensione sui tavoli di trattativa

Sullo stato di agitazione dei dipendenti Ausl, proclamato da Cgil e Uil, la Cisl Funzione pubblica commenta: "E' sbagliato cavalcare il malcontento, difendiamo il valore della contrattazione

La Cisl Funzione pubblica di Modena in riferimento allo stato di agitazione dei dipendenti Ausl proclamato da Cgil e Uil si dissocia e commenta: "La strada del confronto è sempre quella che paga di più. Ci spiace, perciò, che sui tavoli di trattativa tocchi registrare il clima di forte tensione creatosi tra alcune sigle sindacali e l'Azienda Usl". Per la Cisl l'Azienda Usl si sottrarrebbe volentieri al confronto; tocca alle rsu (le rappresentanze dei lavoratori) tenere vivo il dialogo, pungolando la direzione aziendale sulle regole e sull'innovazione dell'organizzazione del lavoro. «Il nostro obiettivo – spiega la Cisl Fp - è far emergere le criticità, stabilire le priorità e identificare percorsi congrui con la qualità delle prestazioni che ogni lavoratore contribuisce a erogare. Negli ultimi due mesi ci è stata illustrata una proposta di riorganizzazione della direzione aziendale, in particolare dell'apparato amministrativo. Questo schema organizzativo non è autoreferenziale – dice la Cisl - e nemmeno pare ispirato dal tentativo di mantenere lo status quo di posizioni direttive fini a se stesse".

"Tenta di chiarire le catene di comando - continua la Cisl - e richiama i diversi ruoli a scelte guidate da esigenze di efficacia ed efficienza. Riteniamo che chi opera a questi livelli debba lavorare libero da pressioni di ogni genere, promuovendo modelli d'azione e progetti condivisi dai lavoratori coinvolti. Appare perciò concreto il tentativo di cambiare modalità che per dieci anni sono state il riferimento non soddisfacente delle scelte a tutt'oggi in campo; forse non sarà la panacea dei mali dell'Ausl di Modena, ma è una strategia diversa di cui valuteremo i risultati". Secondo la Cisl Fp la novità consiste nell'intendimento di razionalizzazione e responsabilizzazione di ogni livello e funzione della componente dirigenziale partendo dalla definizioni di "scatole" che non dovranno più agire per compartimenti stagni, ma coordinarsi nel portare avanti processi di innovazione e riorganizzazione tesi a ridurre inefficienze e sprechi, creando percorsi virtuosi che dovrebbero permettere a ogni competenza di essere sviluppata e valorizzata.

"Le strumentalizzazioni di chi vuole - prosegue la Cisl Fp -, invece, solo contestare per il piacere di farlo, cavalcando l'attuale malcontento, sono ingiustificate e, soprattutto, - continua la Cisl - chiudono le porte al dialogo, cioè l'unico mezzo per far valere le ragioni del miglioramento e della responsabilità. È alquanto contraddittoria la comunanza d'intenti tra Cgil e Uil, sempre più alleate in una discussione snervante che dura da alcuni mesi senza produrre risultati per i lavoratori. Non è nostra prerogativa rendere impossibile qualsiasi progresso per le condizioni dei lavoratori". La Cisl chiede l'implementazione dell'organico soprattutto infermieristico e tecnico, un adeguato percorso di ricollocazione dei circa 150 infermieri delle strutture socio-sanitarie (case protette e alcune Rsa), l'applicazione di norme, come l'intesa del 4 di febbraio 2011, e i piani di riqualificazione e razionalizzazione previsti dall'art. 16 del DL 98/2011 da adottare entro il 31 marzo 2012.

"Questi piani saranno la sede in cui andare a determinare gli interventi di riordino, ristrutturazione sanitaria e amministrativa, semplificazione e digitalizzazione, riduzione dei costi della dirigenza e di funzionamento, ivi compresi gli appalti di servizio e il ricorso alle consulenze attraverso persone giuridiche e – conclude la Cisl Funzione pubblica - le economie da destinarsi annualmente, nell’importo massimo del 50 per cento, alla contrattazione integrativa".

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