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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Soliera

La legale della babysitter arrestata: "Smarrita e incapace di spiegare"

Parla Francesca Neri, avvocata di Monica Santi che attualmente si trova in carcere in quanto sospettata di tentato omicidio. Nelle prossime ore il nuovo interrogatorio

Si trova in carcere con l'accusa di tentato omicidio Monica Santi, la 32enne di Carpi indagata per i fatti accaduti ieri a Soliera. Secondo la Procura, infatti, sarebbe stata la giovane babysitter a far cadere dalla finestra il piccolo di 13 mesi che le era stato affidato.

Questa mattina ha parlato Francesca Neri, avvocata d'ufficio della donna: "Era sotto shock - ha confermato - Era in uno stato di smarrimento, tanto da non essere in grado di dare una ricostruzione precisa e spiegare quello che era accaduto. Non si rendeva conto di quello che stava accadendo intorno a lei". Una chiusura totale dunque, che non avrebbe quindi aiutato in maniera attiva gli inquirenti. La 32enne era stata portata in caserma a metà mattina sentita dai Carabinieri e dal magistrato di turno, Pasquale Mazzei. A metà pomeriggio era poi stata trasferita in carcere a Modena, in stato di arresto.

Ora si trova ancora al Sant'Anna in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto che avverrà nei prossimi giorni. A stamane la data non era ancora stata fissata.

L'avvocata Neri non ha ancora avuto modo di approfondire il caso, ma sta a sua volta raccogliendo tutti gli elementi iniziali: "Che io sappia non aveva dato segni di squilibrio, ma non ho parlato con i genitori, quindi non posso dire se avesse manifestato problematiche in ambito lavorativo". Un lavoro che la 32enne aveva iniziato a gennaio presso la famiglia solierese, vantando altre esperienze nel settore. Lavorava 8 ore al giorno in modo continuativo.+

Un'indagine delicata

Nella ricostruzione per ora parziale di quanto accaduto, potrebbe risultare decisiva la testimonianza dell'unica altra persona presente all'interno dell'abitazione: la donna di servizio. Non si tratterebbe però di un testimone diretto, in quanto la colf si trovava al primo piano, mentre il bimbo e la babysitter erano al piano superiore. La stessa donna di servizio non si sarebbe accorta di nulla fino a quando i vicini non hanno lanciato l'allarme. I Carabinieri hanno ovviamente sentito anche lei. La dinamica della vicenda è ancora molto incerta e le indagini della Procura sono appena alle battute iniziali.

La reazione della babysitter al fatto di ieri - un completo blocco psicologico - rende ovviamente complicata questa fase preliminare dell'indagine e saranno necessari approfondimenti sulle sue condizioni, come spiega la legale: "Certamente la difesa valuterà, se non saranno già il Pm o il Gip a farlo, di nominare un perito per valutare le capacità di intendere e volere della ragazza al momento del fatto".

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