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Cronaca

Condannato il badante aguzzino della Bassa, continua il processo a carico della moglie

I coniugi erano accusati di maltrattamenti e circonvenzione di incapace ai danni dell'anziano. La responsabilità di uno dei due è stata accertata oggi all'esito del giudizio abbreviato

E' iniziato nel luglio scorso il procedimento a carico di due coniugi di origine rumena accusati di maltrattamenti e circonvenzione di incapace nei confronti di un 72enne residente nella Bassa Modenese, e per uno dei due si è concluso questa mattina all'esito del giudizio abbreviato con una condanna a due anni e otto mesi di reclusione.

Tutto ha inizio tanti anni fa, quando la donna assume l'incarico di badante dei genitori della vittima. Quando questi ultimi vengono a mancare, la donna rimane nella loro casa con il figlio della coppia, riuscendo a portare con sè anche il marito. Sotto la maschera del rapporto d'amicizia, i coniugi approfittano - per oltre dieci, lunghi anni - delle fragilità dell'uomo privandolo di ogni cosa: anche della dignità.

La donna infatti, aveva dapprima acquistato (parrebbe in maniera fittizia) la casa dove i tre vivevano, per poi venderla subito dopo intascandosi il guadagno. Quindi, c'erano state l'intestazione della pensione della vittima, del suo TFR, l'obbligo alla firma di diversi contratti di finanziamento, e così via fino al totale depauperamento dell'anziano e al tentativo di vendita del secondo immobile dell'uomo, "acquistato" dai coniugi per 9mila euro.

Spogliato di qualsiasi bene materiale, il 72enne versava in una condizione di indigenza. Le sue pessime condizioni igieniche e sanitarie erano evidenti, e non sono sfuggite all'Avv. Nicoletta Tietto, suo difensore d'ufficio in un procedimento per guida in stato di ebbrezza. "Quando è venuto nel mio studio, aveva un'eruzione di psoriasi tale per cui non riusciva a stare seduto" racconta l'Avvocato "non ho potuto girarmi dall'altra parte". Avendo capito che c'era qualcosa che non andava, l'Avvocato aveva intrapreso pro bono delle indagini investigative - le cui risultanze sarebbero poi state confermate dalle indagini della polizia giudiziaria -, portando a galla la drammatica situazione dell'uomo. "All'inizio non aveva nemmeno la capacità di verbalizzare a pieno", con tutta probabilità a causa delle vessazioni alle quali non riusciva a ribellarsi e dalle quali era stato annullato.

"Gli lasciavano 50 euro al mese per le sigarette, da mangiare gli davano solo avanzi. Negli ultimi quattro anni gli era inibito l'uso del bagno, era costretto ad uscire la mattina e a non rincasare prima di sera. Solo ogni tanto, un suo lontano parente o alcune persone impietosite gli portavano un pasto caldo in un casale abbandonato nel quale era solito rifugiarsi", racconta l'Avvocato del 72enne. 

Per questi fatti, il marito è stato condannato oggi a due anni e otto mesi di reclusione, a fronte di una richiesta della Procura di un anno e otto mesi, con l'accusa di maltrattamenti e circonvenzione di incapace. Per la donna, assistita dall'Avvocato Giorgio Tinchelli, c'è stato un rinvio a giudizio: il processo inizierà nel luglio prossimo, e i presunti reati da lei commessi sono ancora da provare in aula.

"Questa sentenza ridà un minimo di dignità al mio assistito" commenta l'Avvocato Nicoletta Tietto, spiegando che la casa dove i coniugi hanno abitato fino ad oggi è stata posta sotto sequestro conservativo ed è stata prevista la corresponsione di una provvisionale (immediatamente esecutiva) del valore dell'immobile. 

Il 72enne si trova oggi in una casa messa a disposizione dal Comune, curato e accudito, ma ancora in solitudine.

Prosciugano conti e proprietà di un anziano, badante e marito a processo

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