La scorsa settimana, mi trovavo in centro e, colto da un piccolo problema fisiologico, decidevo di recarmi presso i bagni pubblici siti in piazza 20 Settembre. Scendo le scale e incontro un signore, accento modenese, che si lamentava in modo molto timido e imbarazzante. Gli ho chiesto se aveva bisogno, se si sentiva poco bene. Lui con sguardo triste e abbastanza vergognato, mi confessava che si era fatto un po' di pipìnei pantaloni e coprendosi con delle buste della spesa acquistata poco prima al mercato, si accingeva a raggiungere la propria abitazione. Mi ha detto che per poter usufruire del servizio occorreva avere 20 centesimi per aprire la porta sono rimasto scioccato, non per i 20 centesimi, ma per il fatto che all'interno c'era un custode che, pur vedendo l'emergenza del malcapitato, non gli ha aperto la porta, ma continuava a dire, così come ha fatto con me: "Andate al bar a cambiare i soldi,altrimenti qui non si entra". Subito ho avuto l'impulso di chiamare i Vigili, ma il signore, etàcirca 70anni, non ha voluto e aveva fretta di raggiungere l'abitazione per andare a cambiarsi. 
Adesso mi domando e chiedo a Voi, ma soprattutto al Comune: è mai possibile che accada ciò in una città che si definisce civile? Un servizio pubblico custodito dovrebbe dare la possibilità di usufruirne. Ma forse è troppo difficile pensare di fornire al custode una scorta di monetine da scambiare con chi ha urgenza del servizio pubblico?