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Cronaca Marzaglia / Strada Pomposiana

Marzaglia, Ballestrazzi denuncia: “L’autodromo è una fabbrica inquinante”

Il consigliere di Modenacinquestelle arriva in bicicletta all'inaugurazione: "E' a serio rischio la salute delle nostre falde acquifere"

Vittorio Bellestrazzi (Modenacinquestelle) è l’unico ad arrivare all’autodromo di Marzaglia … in bicicletta! Viene a vedere il risultato di uno dei progetti più discussi della storia della città. «Perché esserci è un segnale di ‘controllo’» ammicca il consigliere ex-grillino. «Questa inaugurazione è solo l’inizio – dice Bellestrazzi – di una realtà che da sempre contrastiamo perché è una vera e propria fabbrica di inquinamento ambientale: dall’aria alle falde acquifere. Siamo ormai all’assurdo. In Consiglio comunale si vota la riduzione di CO2 e poi si festeggia per l’apertura di un impianto che più inquinante non lo si poteva pensare».

L’assessore Sitta, però, sostiene il contrario. Ovvero che non esiste alcun impatto ambientale del nuovo autodromo (peraltro ancora in costruzione). «Secondo la logica di Sitta possiamo dire che questo autodromo è il coronamento del suo sogno più grande. Come si fa a dire che non c’è impatto, basta sentire il rumore che procucono le vetture lanciate a tutta velocità sulla pista da corsa. Quindi più inquinamento e meno verde, questa è la verità. L’assessore Sitta si riempie la bocca di belle parole, dicendo che il cantiere ha semplicemente riqualificato una cava abbandonata, ma a mio avviso quando si vuole riqualificare una zona agricola non la si asfalta e la si cementifica».
 

E poi c’è il problema della fine dei lavori, su cui da qualche tempo si è iniziata una nuova battaglia. Perché il secondo stralcio è fermo, per ora. Ma mentre Sitta rassicura la cittadinanza che i lavori per ultimare l’impianto partiranno entro breve, Ballestrazzi mette il dito nella piaga. «Possibile che non sia possibile sapere se le risorse stanziate dalla ditta Vintage che gestisce i lavori siano ancora a disposizione oppure no? Il Comune dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza e dare risposte trasparenti alla città». Ma il vero tema che sta a cuore a Bellestrazzi (e non solo) è il rischio che l’autodromo inquini la zona. «Perché è stato costruito sopra le falde acquifere che scendono dal bacino dei fiumi Secchia e Panaro. Sicuramente una tale cementificazione non giova al territorio». Ai posteri l’ardua sentenza.
 

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