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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Soliera

Bambino gettato dalla finestra, la babysitter confessa. "Era in catalessi"

Monica Santi ha confermato il gesto volontario durante l'interrogatorio di garanzia che si è svolto questa mattina al Sant'Anna. Un forte disagio psicologico alla base del gesto, senza avvisaglie

Ad ormai 72 ore dal terribile fatto, Monica Santi ha confessato il tentato omicidio del bambino di 13 mesi che gli era stato affidato - come da 5 mesi a questa parte - anche nella giornata del 31 maggio. Le dichiarazioni sono state rese dalla 32enne davanti al Giudice per le indagini preliminari, questa mattina alle ore 9 durante l'interrogatorio di garanzia per la convalida dell'arresto. Interrogatorio che si è svolto nel carcere di Sant'Anna, dove la babysitter carpigiana è rinchiusa dal pomeriggio di martedì scorso.

La donna pare quindi aver superato lo stato di completo shock nel quale versava dopo il gesto e avrebbe quindi confermato di aver fatto cadere intenzionalmente il bambino dalla finestra del secondo piano della villetta a schiera di via Arginetto.

La signora Santi ha spontaneamente raccontato che il 31 maggio è stata lei a lanciare il bambino fuori dalla finestra, assumendosi le proprie responsabilità - ha dichiarato l'avvocata Francesca Neri che la difende - Ha voluto sottolineare che non è stato un gesto frutto di premeditazione, ma istintivo". 

Un gesto frutto di un disagio latente

Restano tuttavia da chiarire le motivazioni di quanto accaduto: si tratterebbe di un profondo disagio psicologico intimo, non emerso prima e senza una correlazione diretta con la famiglia solierese. "Ha spiegato che è il risultato di un malessere interiore da cui è stata colpita improvvisamente - ha aggiunto la legale - Si è trovata in uno stato di catalessi, tale da non riconoscersi più nella propria realtà ma in una realtà parallela. A seguito del gesto compiuto ha avuto solamente la forza di scendere al piano inferiore dove si trovava a colf e, a suo modo, in base alle condizioni in cui si trovava, ha chiesto aiuto dicendo 'adesso il bambino è libero'. Affermazione che ha dovuto ripetere più volte in quanto la colf non comprendeva cosa volesse dire. Poi la signora delle pulizie ha compreso che il bambino si trovava all'esterno"

"A seguito del fatto si è pietrificata, non è riuscita a esprimere nessun tipo di sentimento. Ha raccontato che questo malessere interiore deriva da sue insoddisfazioni a carattere lavorativo precedenti alla sua occupazione da babysitter - svolgeva infatti un incarico da segretaria amministrativa - Si è sentita isolata e pensava di riuscire a governare questo sua malessere interiore. Purtroppo non ha chiesto esplicitamente un aiuto all'esterno e purtroppo il malessere ha preso il sopravvento".

L'avvocata Neri ha precisato: "Oggi il suo pensiero è sempre stato rivolto al bambino e alla famiglia, E' molto preoccupata e ha chiesto informazioni sulle condizioni del piccolo. La 32enne non ha mai avuto problematiche all'interno alla famiglia, si trovava bene e anche la donna delle pulizie ha confermato che lei si trovava bene con il bambino. Non ha mai avuto disinteresse o mancanza di attenzioni". 

Dopo l'udienza il Gip si è riservato di valutare la convalida dell'arresto - che pare però scontata - ma soprattutto quale misura cautelare applicare. La stessa difesa è d'accordo sulla custodia cautelare in carcere, che garantirebbe anche la sicurezza della Santi in un momento di particolare fragilità. A breve, inoltre, il Pm chiederà un incidente probatorio molto importante per comprendere se queste difficoltà psicosociali abbiano inciso. Sarà conferito l'incarico a un perito.

Le condizioni del bambino

C'è un cauto ottimismo all'Ospedale Maggiore di Bologna, dove il bimbo solierese si trova ricoverato in Rianimazione. Le terapie finora adottate paiono aver dato un riscontro positivo e il piccolo si trova "fuori pericolo di vita immediato". Le lesioni interne, tuttavia, configurano una situazione clinica particolarmente grave e la prognosi resta riservata.

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