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Cronaca

Calendario venatorio, la Provincia acconsente da quest'anno alla caccia di lepri e fagiani

La Provincia di Modena ha deliberato il nuovo calendario venatorio acconsentendo la caccia di piccola fauna stanziale, come lepri e fagiani. Ecco il calendario e il nuovo regolamento

Quest'anno si potrà cacciare la piccola fauna stanziale, come lepri e fagiani, anche nelle aree colpite dall'alluvione del gennaio 214. E' una delle novità contenute nel calendario venatorio 2014-2015 approvato nei giorni scorsi dalla Provincia. Lo scorso anno il divieto di caccia nelle aree alluvionata scaturiva dalla necessità di garantire un rapido riequilibrio faunistico in un'area dove anche la fauna era stata colpita, esigenze che ora sono superate.

IL CALENDARIO, DOVE TROVARLO. Nel calendario sono indicati periodi, date e regole sullo svolgimento dell'attività venatoria nel 2015 che coinvolge quasi cinque mila doppiette modenesi, alle quali si aggiungono quasi due mila cacciatori non residenti.  Il calendario, dove sono elencati anche le limitazioni ai carnieri, le specie cacciabili e le modalità di caccia, sarà disponibile nel sito www.provincia.modena.it nella sezione Politiche faunistiche. 

L'OBIETTIVO. L'obiettivo è quello di regolare lo svolgimento di questa attività salvaguardando coniugando la tutela delle specie a rischio con un efficace equilibrio faunistico a tutela dell'agricoltura e più in generale dell'ecosistema.   La caccia alla selvaggina stanziale partirà domenica 20 settembre per chiudere il 6 dicembre e sarà anticipata, dal 1 settembre, da sei giornate di preapertura con limitazioni, precedute dal via all’attività di addestramento cani prevista dal 16 agosto. Intanto è già partita la caccia individuale di selezione al cinghiale, mentre la caccia di selezione al cervo è prevista da ottobre a marzo, con limitazioni, al fine di contenere una specie in aumento che sta provocando diversi danni in particolare al patrimonio agroforestale.   

REGOLAMENTO.

E' confermato l'obbligo di indossare indumenti a "visibilità alta" per i cacciatori alla piccola fauna stanziale e alla beccaccia che frequentano le aree dove si svolge la caccia collettiva al cinghiale che parte dal 1 ottobre. In pratica ogni cacciatore è tenuto ad indossare almeno un capo di abbigliamento (pantaloni, camicie, gilet e cappello) di colore giallo o arancione per risultare maggiormente visibile, garantendo una maggiore sicurezza.

Viene specificato anche che per fucile scarico si intende l’arma che non contiene cartucce  nel serbatoio e nemmeno in camera di cartuccia, mentre per le distanze di sicurezza (150 metri dalle abitazioni) non sono da considerare gli edifici con il tetto crollato e non in ristrutturazione.  
Confermato, infine, il riconoscimento formale della caccia con il falco (consentita dalla legislazione nazionale e regionale) per la quale valgono le disposizioni previste per l’attività venatoria alla fauna stanziale.     

Sullo svolgimento dell'attività venatoria un ruolo significativo è assegnato ai tre Ambiti territoriali di caccia (Atc) modenesi: strutture associative alle quali la legge regionale affida la gestione faunistica e l'organizzazione dell'attività venatoria nel territorio di competenza.
Nel modenese i tre Atc hanno una dimensione complessiva di quasi 160 mila ettari; ogni Atc è governato da un'assemblea dei soci e da un Consiglio direttivo, l’organo di gestione, composto da 20 membri (in rappresentanza delle associazioni agricole, venatorie e ambientaliste), di cui quattro nominati dalla Provincia che devono avere competenze specifiche.

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