Collare elettrico al cane, a processo per maltrattamento di animali
Iniziato il processo a carico di un anziano formiginese: avrebbe applicato al proprio cane un collare capace di emettere scosse elettriche premendo il bottone di un telecomando
Teneva a bada il proprio cane con un collare elettrico capace di emettere una scossa premendo semplicemente il bottone di un telecomando. Questa l'accusa a carico di un 85enne di Formigine andato a giudizio martedì 13 marzo, presso il Tribunale di Modena, per maltrattamento di animali. Rinvenuto allo stremo delle forze sul ciglio di una strada da alcuni passanti, il cane da caccia è stato soccorso dagli operatori del canile immediatamente intervenuti sul posto. Indebolito a causa della denutrizione, l'animale, regolarmente registrato mediante microchip, è stato trovato con un collare elettrico lampeggiante.
ACCUSA E DIFESA - Il quotidiano "Il Resto del Carlino" ha raccolto la testimonianza di chi ha soccorso l'animale: "Il cane era magro e stremato — ha dichiarato in aula l’addetta del canile che lo ha recuperato — ma non era in pericolo di vita. Gli ho tolto il collare elettrico che lampeggiava di una luce verde". L’accusa vuole dimostrare le torture inflitte al cane: il collare elettrico non avrebbe altre funzioni se non quella di dare la scossa. Tesi respinta dalla difesa: il solo fatto che il cane portasse il collare non dimostra che sia stato colpito da scosse elettriche. Il processo è stato rinviato e nella prossima udienza verrà sentito il veterinario del cane. L’animale è stato riaffidato al padrone, martedì assente in aula, mentre il collare elettrico è stato sequestrato.