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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Strada Sant'Anna / Strada Sant'Anna, 370

Carcere di Sant'Anna, la Garante dei detenuti: "Sgomento per il suicidio"

Desi Bruno visita la casa circondariale: celle sovraffollate (3 detenuti in 9 metri quadri), pochi agenti di polizia penitenziaria, infiltrazioni, allagamenti e perdite d'acqua per bollette da oltre 50mila euro

Non dava segni di squilibrio, era seguito dagli psicologi e psichiatri e non era considerato a rischio, anche se nel suo diario clinico era però registrato un tentativo di suicidio in una precedente episodio detentivo a Parma. Questa la testimonianza raccolta da Desi Bruno, Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, presso il direttore della Casa circondariale di Sant'Anna in merito all'ultimo caso di suicidio avvenuto nelle scorse ore. Stando a quanto raccontato, il detenuto non appariva depresso, parlava e comprendeva bene l’italiano, era stato visto più volte dalla direttrice, l’ultima volta proprio il giorno di Pasqua. Il giovane avrebbe finito di scontare la pena nel 2016. "È evidente - ha affermato la Garante - che questo caso segnala la necessità di non sottovalutare mai la storia clinica delle persone e va sempre considerata la vicenda personale anche pregressa, come il caso di specie, trattandosi di un giovane detenuto che aveva già conosciuto anche il carcere minorile".

STATISTICHE - Nella casa circondariale di Modena sono 323 le persone attualmente detenute (25 donne), a fronte di una capienza regolamentare di 220 persone, delle quali circa il 70% sono stranieri (215) e quasi il 30% tossicodipendenti. Solo un centinaio sta scontando una pena in via definitiva. Per la sezione femminile e due sezioni maschili è stato adottato il regime delle "porte aperte" per molte ore del giorno come previsto dalla recente circolare Dap per i detenuti considerati a bassa pericolosità. Il che - ha commentato Bruno - "consente un clima sostanzialmente positivo, perché aiuta a superare le tensioni dovute al sovraffollamento e migliora la socialità". Un buon riscontro si è avuto da parte dei detenuti sull'attività dei volontari presenti in modo efficace all'interno del carcere. Sono presenti reparti di semiliberi, protetti e un reparto ‘I care’ per Hiv sieropositivi in osservazione, al momento ci sono sei ristretti.

SOVRAFFOLLAMENTO - Il dato particolarmente positivo rispetto al sovraffollamento che contraddistingue le altre istituzioni carcerarie della Regione non deve trarre in inganno. La Casa circondariale di Modena ha raggiunto in passato, anche recentemente, picchi di presenze che andavano fino al doppio della capienza complessiva. Attualmente tuttavia due sezioni della struttura sono in ristrutturazione, il che significa celle sovraffollate (si parla di 3 detenuti in circa 9 metri quadrati). Condizioni di detenzione decisamente migliori saranno consentite dal nuovo padiglione, ormai terminato e in attesa del collaudo tecnico) che disporrà di 150 posti su tre piani, distribuiti in celle da 3 con misure regolamentari. Ogni piano della nuova costruzione è dotato di lavanderia, stenditoio e postazione telefonica. Al pian terreno si trova anche una cucina attrezzata, una sala socialità molto grande (forse diventerà una palestra) e la sala colloqui. Nonostante la nuova struttura sia stata dotata di tecnologie d’avanguardia che consentono una gestione delle aperture e chiusure delle celle automatica, la direzione ha fatto sapere che per la gestione complessiva servirebbero 40 agenti in più rispetto a quelli attualmente in servizio. Con gli ultimi 17 arrivati, al saldo delle uscite per pensionamento o altri motivi, sono invece solo 7 le unità di personale penitenziario recentemente aggiunte: un numero troppo esiguo per il funzionamento del vecchio e del nuovo edificio insieme.

EDIFICIO - Per quanto invece riguarda le caratteristiche strutturali del vecchio edificio, costruito in realtà appena 20 anni fa, la Garante ha raccolto la segnalazione, più volte inoltrata all’amministrazione carceraria da parte della direzione, della necessità di importanti lavori di ristrutturazione. Molti i problemi in campo: importanti infiltrazioni d’acqua che investono tutti gli ambienti dell’ultimo piano. Sotterranei esposti ad allagamenti a causa del mancato funzionamento delle pompe idrauliche previste perché la struttura si trova in un terreno "paludoso". Malfunzionamento e guasti agli impianti idraulici, tali che le docce funzionano ad intermittenza, e ci sono notevoli perdite d’acqua che hanno causato spese in bollette per oltre 50 mila euro in più. Unica ristrutturazione realizzata quella dell’infermeria.

RISORSE - Per quanto riguarda i dati del lavoro, Bruno riferisce che la direzione lamenta la mancanza di risorse e opportunità per i detenuti. Sono 21 i permessi per lavoro esterno: 2 effettivi, 4 in attività di volontariato esterno non remunerato (per manutenzione verde e presso la Caritas), 13 impegnati in un corso formazione in coltivazione biologica di prodotti che vengono venduti dal circuito coop. L’unica borsa lavoro messa a disposizione dal Comune di Modena rischia di non essere rinnovata per mancanza di fondi. Dentro al carcere sono invece impegnati in lavoro di pulizia a turno solo 50 persone. Il dato risente del taglio del 50% delle risorse per il 2011 assegnate dal ministero per tali attività. Ulteriori 10 mila euro sono stati tagliati nell’anno in corso fino ad arrivare alla cifra di 190 mila euro in capitolo per il 2012. La scarsità di risorse si ripercuote anche sul taglio dei prodotti di igiene e pulizia che può contare su un budget molto basso rimasto invariato rispetto al 2011. Un motivo di ulteriore preoccupazione per quando verrà aperto il nuovo padiglione. Soddisfacente l'attività nel reparto sanitario, particolarmente attrezzato per interventi specialistici, in dotazione anche un apparecchio radiologico, viene tuttavia indicato come necessario un incremento delle ore di intervento psichiatrico anche in ragione del crescente numero di soggetti portatori di patologie riconducibili.

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