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Cronaca Strada Pederzona

Polo Estrattivo Pederzona, via agli scavi per i prossimi 7 anni

Possibilità di estrarre un milione e 600 mila metri cubi di ghiaia e sabbia con 2,6 milioni di euro di oneri. I privati dovranno però realizzare le ciclabili dell'area di Marzaglia e la riconversione di un bosco. Poi aree gratis al Comune

Sta per entrare ormai in essere il piano di estrazione delle cave di via Pederzona, nella zona di Marzaglia, che il Comune aveva istruito nel 2011 e che pochi giorni or sono la Giunta ha definitivamente deliberato. Potranno così partire i lavori al polo Estrattivo 5, denominato appunto “Pederzona”, per i quali i privati attuatori dovranno corrispondere gli oneri e una serie di opere perequative.

Sarà di circa un milione e 600 mila metri cubi la quantità di ghiaia e sabbia che verrà ricavata dalla prima fase di attività. Le ditte – La Modenesese Società Consortile a r.l., Calcestruzzi S.p.A. e Betonsrossi S.p.A. - hanno sette anni di tempo per realizzare gli interventi estrattivi. Il valore complessivo degli oneri di 1,60 euro per metro cubo è composto da quello dell’onere previsto dalla legge regionale (0,57 euro) più quello aggiuntivo stabilito dal Comune di Modena (1,03 euro). In caso di aggiornamento degli oneri regionali, la compensazione aggiuntiva verrà assorbita fino al valore massimo di 1,60 euro, oltre il quale sarà da corrispondere solo l’onere regionale.

Il valore delle opere compensative a carico dei privati è perciò fissato a circa un milione e 600 mila euro e l'accordo prevede anche la cessione delle aree a titolo gratuito al Comune, una volta terminata l’attività estrattiva e a opere di sistemazione realizzate. Alcune delle opere compensative, la cui progettazione sarà realizzata dal Comune, sono la sistemazione dell’impianto boschivo di “Pino Storbio”, con diradamento per ridurre il rischio di incendi e conversione a bosco tipico di pianura, e il completamento di alcune piste ciclabili tra le quali: la Marzaglia vecchia – Marzaglia nuova, la San Damaso – strada Curtatona, il collegamento Cittanova – percorso natura sul Fiume Secchia, il collegamento est-ovest tra alcuni percorsi ciclabili naturalistici orientati nord-sud utilizzando le ex piste di cantiere dell’Alta velocità.

“Con la definizione dell’accordo, frutto di una lunga trattativa, diamo applicazione – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Simona Arletti – al Piano delle attività estrattive rimanendo sotto al tetto dei due milioni di metri cubi che il Consiglio comunale nel 2009 aveva indicato per la fase A del Polo 5. Gli oneri aggiuntivi sui quali c’è l’impegno dei soggetti attuatori rappresentano una compensazione degli impatti sul territorio e verranno utilizzati per interventi naturalistici e per completare percorsi ciclabili, mentre è significativo – ha completato l'Arletti – aver concordato la cessione gratuita delle aree al Comune dopo il loro ripristino ambientale”.

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