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Cronaca

Centri per l'impiego, triplicati gli iscritti in 5 anni

Oggi gli sportelli gestiti dalla Provincia accolgono ogni giorno 315 persone in cerca di lavoro, per un totale di oltre 22mila iscritti. Sono i numeri destabilizzanti della crisi occupazionale che sta investendo anche il nostro territorio

Nonostante la riduzione del numero di operatori, i Centri per l’impiego della Provincia di Modena negli ultimi cinque anni hanno visto aumentare del 70% il numero degli utenti, passando dai circa  mila iscritti attivi nella ricerca di lavoro del 2007 ai 22.190 dell’anno scorso, con una media di 315 accessi giornalieri. Nello stesso periodo il numero di servizi di primo livello offerti – accoglienza e informazione, servizi amministrativi quale ad esempio la gestione delle liste di mobilità o il riconoscimento dello stato di disoccupazione – sono raddoppiati, da 26 mila a 52 mila. 

A questi si aggiungono circa seimila prese in carico per ammortizzatori sociali in deroga (solo nel 2012). Pressoché invariato il numero di servizi specialistici di secondo livello per l’occupabilità delle persone – orientamento e accompagnamento al lavoro, ricerca di opportunità di lavoro - attestati intorno alle 13mila unità oltre ai servizi di consulenza alle aziende.

“L’ultimo quinquennio – ha spiegato l’assessore provinciale alle Politiche del lavoro Cristina Ceretti - per effetto della crisi economica ha richiesto ai nostri sei Centri per l’impiego uno sforzo straordinario che non si esaurisce con la sola attività di intermediazione. Oggi i canali attraverso i quali avviene l’incontro tra domanda e offerta di lavoro sono molteplici”. Da una recente indagine di Unioncamere è emerso che il 56% degli assunti ha fatto ricorso ai canali informali “e questo – ha aggiunto l’assessore – crea disparità tra le persone, riducendo la quota di lavoro che transita attraverso gli intermediari pubblici e privati. Proprio per questo la riorganizzazione dei Cpi avviata dalla Provincia nel 2013 ha l’obiettivo di ridurre la quota di lavoro che passa attraverso i canali informali, per ridurre le disparità sociali. Non in concorrenza con le agenzie private, ma insieme ad esse”. 

Tra gli elementi caratterizzanti del nuovo modello organizzativo dei Centri per l’impiego la semplificazione delle procedure, la promozione della fruizione a distanza di alcuni servizi, la ridefinizione dei servizi alle aziende, l’adozione di un approccio più attivo sia nella ricerca delle opportunità di lavoro che nella promozione alle imprese degli utenti in carico ai Centri.  A questo va aggiunto il capitolo formazione, sostenuto dall'ente Provincia: oltre 26 mila partecipanti, più di tremila attività di formazione professionale tra corsi veri e propri e azioni di accompagnamento al lavoro, un contributo totale di quasi 35 milioni di euro.

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