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Cronaca

Esami di lingua truccati per ottenere il permesso di soggiorno, una condanna per corruzione

Giunge al termine il processo relativo agli esami di italiano falsati per ottenere permessi di soggiorno. I fatti risalgono al 2018

E' giunto a conclusione il processo nato dall'inchiesta sul rilascio di certificati di lingua falsati al fine del rilascio del permesso di soggiorno, che venne resa nota quattro anni fa e coinvolse diverse perone tra Modena e Venezia.

Da un'accurata indagine della Polizia risalente al 2019, era emerso che l'Agenzia Diffusion World di Venezia, Centro di Formazione Linguistica un tempo accreditato presso l’Università per Stranieri di Perugia (ente estraneo ai fatti), rilasciasse - dietro un pagamento di una cifra compres atra i 400 e i 700 euro - certificati di lingua a stranieri che non erano in realtà in grado di comprendere e parlare la lingua italiana. 

Secondo una stima della Polizia risalente a tre anni fa, pareva che gli stranieri che avevano usufruito di questo "servizio" fossero circa seimila. L'iter era semplice: ai candidati paganti (si tratta di un giro d'affari di oltre due milioni di euro), venivano fornite direttamente le risposte alle domande dell'esame. Gli stranieri accettavano il rischio per una ragione altrettanto limpida: ottenere un permesso di soggiorno di lungo periodo, ai fini del quale un certificato di lingua italiana di livello A2 è equiparato al requisito della residenza italiana da almeno 5 anni e della certificazione di un reddito minimo.

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Il processo

Per la vicenda, erano stati processati con rito abbreviato gli amministratori della Diffusion World, entrambi condannati a sei anni di reclusione. Nell'ambito dello stesso giudizio, erano stati inoltre condannati a 2 anni e 10 mesi l'addetta alla vigilanza e che certificava le sessioni di esame; a 8 mesi il reclutatore di cittadini cinesi per sostenere gli esami; a 6 mesi due immigrati per avere ottenuto il permesso di soggiorno senza averne titolo; e a 2 anni altri due stranieri che hanno fatto sostenere gli esami facendosi sostituire da altre persone.

Certificati falsi di lingua italiana agli stranieri: condannati gli organizzatori della truffa 

Questo pomeriggio, è arrivato a sentenza anche il processo che vedeva imputati il procacciatore di clienti nonchè "sorvegliante" degli esami, che al posto che esercitare il suo dovere di pubblico ufficiale forniva le risposte ai candidati; Alla sbarra con lui anche uno degli stranieri che pareva aver usufruito della certificazione falsata. Per loro, l'accusa chiedeva rispettivamente 8 e 6 anni di carcere per svariati reati tra cui il principale era la corruzione, modulata dalla posizione da loro ricoperta, ossia quella appunto di pubblico ufficiale da un lato e di privato dall'altro.

Nei confronti del privato fruitore del "servizio" è stata pronunciata sentenza di assoluzione, mentre il sorvegliante è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione: il Collegio infatti, presieduto dalla Giudice Dott.ssa Ester Russo, ha riconosciuto il reato di corruzione, prosciogliendolo invece dall'accusa di falso. 

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