Tasse, per la Bassa si avvicina la scadenza della proroga

 

Si avvicina ineluttabile la temutissima data del 16 dicembre, quella che imprenditori, cittadini e lavoratori colpiti in prima persona dai terremoti hanno pregato le istituzioni di allontanare il più possibile: a meno di due settimane da Natale scatterà infatti la scadenza ultima per il pagamento dei contributi Irpef e previdenziali.

Le proroghe per le quali cittadini, associazioni e sindacati hanno lottato infatti non sono state posticipate più di così, e per Cgil il rischio concreto è che le ricadute sullo stipendio dei lavoratori dei Comuni del cratere siano a dire poco inammissibili. Per il sindacato infatti, non essendo stata specificata alcuna modalità per la restituzione delle somme dei contributi previdenziali,  il rischio potrebbe essere quello del recupero in busta paga  in un'unica soluzione.

Cgil fa sapere che “Si tratterebbe per migliaia di lavoratori di un recupero di somme che arriverebbe ad azzerare o diminuire drasticamente i salari/stipendi in modo non tollerabile e inaccettabile”.

Sembra allora valere poco la richiesta insistita di Cgil di  posticipare il pagamento di questi contributi fino a quando possa dirsi veramente concluso lo stato di emergenza: data la scarsa disponibilità delle istituzioni il sindacato ha infatti deciso di organizzare a novembre un presidio a Roma per far sentire le ragioni delle popolazioni terremotate, in particolare affinché “Regione, Parlamento e Governo intervengano con urgenza per stabilire condizioni accettabili sulla restituzione delle trattenute previdenziali già sospese, e approvino misure di ulteriore sospensione di tributi e contributi per le popolazioni colpite dal sisma, comprese ragionevoli condizioni e  tempistiche per la loro restituzione”.