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Cronaca

Cie Modena, pressing della Cgil per ottenere la chiusura

Il Silp, sindacato lavoratori polizia, dopo la rivolta della scorsa notte, esorta Governo e Parlamento ad assumere "decisioni urgenti e coraggiose" per la struttura via Lamarmora: "Gli episodi di violenza e la mala gestione da parte del Consorzio l'Oasi richiedono interventi non più rinviabili"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Da troppo tempo la Cgil di Modena e il sindacato di polizia Silp per la Cgil segnalano le criticità presenti al Cie di Modena (Centro di identificazione ed espulsione). I nuovi fatti gravi di questi giorni riportano ancora una volta all’attenzione l’assoluta necessità di risposte concrete sulla struttura e sul sistema di identificazione ed espulsione degli immigrati clandestini. È arrivato il momento che Governo e Parlamento assumano le loro responsabilità e mettano in campo decisioni urgenti e coraggiose: in primis, servono risorse aggiuntive per la sicurezza e la gestione della struttura, e al tempo stesso deve essere revocato il contratto di gestione al Consorzio Oasi, che si è dimostrato in questi mesi del tutto inaffidabile! Serve inoltre una profonda rivisitazione dell’intera normativa che regola i Cie e il controllo dell’immigrazione irregolare, a cominciare dalla riduzione dei tempi di permanenza e dal miglioramento delle condizioni di vita dei trattenuti, prevedendo anche attività di inserimento lavorativo e prevenzione sociale. 

La gravità delle violenze interne che si ripropongono periodicamente, gli ingenti danni materiali provocati e il rischio fisico per gli operatori e le forze di polizia, richiedono interventi non più rinviabili. È messa a repentaglio la sicurezza di chi lavora all’interno della struttura, ma anche quella dei cittadini e del territorio. In una realtà come quella modenese, che non vede la presenza di un reparto mobile della Polizia di Stato o di un battaglione mobile dell’Arma dei Carabinieri, ogni tensione al Cie deve essere gestita con personale sottratto all’ordinario servizio di pattuglia e prevenzione. Il Silp e i sindacati di polizia hanno più volte sottolineato la carenza di organico della Polizia di Stato in provincia di Modena, ma adesso siamo arrivati ai minimi storici, per la mancata sostituzione del personale in pensione. In questi ultimi anni, i tagli indiscriminati dei vari Governi hanno sottratto alla Polizia di Stato modenese oltre 80 uomini: tagli che hanno colpito nel vivo l’operatività dei settori sicurezza e giustizia. Nelle attuali condizioni di carenze di organico e mala gestione da parte del Consorzio l’Oasi, il Cie certamente non può continuare a rimanere aperto. Il sindacato ribadisce, inoltre, la propria opposizione a strutture di detenzione impropria come i Cie, lesivi dei diritti e della dignità delle persone, distinguendo gli immigrati condannati per reati che dovranno scontare la pena.
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