Dopo la rivolta, i sindacati di Polizia chiedono la chiusura dei Cie
Carenza di organico, mancanza di risorse: i sindacati dicono basta. "In queste condizioni si mette a repentaglio la sicurezza di chi quotidianamente lavora all'interno della struttura"
La misura è colma, la pazienza è terminata. Gli operatori non ne possono più di operare in un clima di crescente tensione capace di mettere a repentaglio la loro incolumità, a maggior ragione dopo l'ennesima rivolta consumataso nelle scorse ore: il centro di identificazione e espulsione di Modena in via La Marmora "deve essere chiuso". Lo chiedono, in una nota congiunta le segreterie provinciali dei sindacati di Polizia: "Non passa giorno senza che qualcosa di spiacevole avvenga - si legge - i tentativi di fuga ormai sono all'ordine del giorno e, alla luce dell'ultima fuga avvenuta questa notte, ove sono riusciti a scappare circa 15 extracomunitari ospitati nel centro é arrivato il momento che la politica nazionale ed il dipartimento della Polizia di Stato. si assumano le proprie responsabilità, senza risorse aggiuntive il Cie di Modena deve essere chiuso". A giudizio delle organizzazioni sindacali, "in queste condizioni si mette a repentaglio la sicurezza di chi quotidianamente lavora all'interno della struttura. Abbiamo più volte sottolineato "la carenza di organico della Polizia di Stato della Provincia di Modena", ma nessuno ha fatto nulla per ascoltare il nostro grido d'allarme". "Non si può continuare a lavorare in queste condizioni - viene osservato ancora - poiché a noi premono soprattutto due cose: garantire prioritariamente la sicurezza dei cittadini modenesi e degli operatori di Polizia. Noi - chiosa la nota - vogliamo solo lavorare meglio, in sicurezza, nell'interesse della collettività modenese".