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Cronaca Mirandola

Ricostruzione: chiuse le ultime tendopoli della Bassa Modenese

A cinque mesi dalle prime scosse, oggi sono stati chiuse le strutture di Finale Emilia, Novi, Concordia, Bomporto e Mirandola: le ultime 2500 persone presenti nei campi sono state trasferite in alberghi fuori dal cratere

Con lo smantellamento dei campi ancora presenti a Finale Emilia, Novi, Concordia, Bomporto e Mirandola si sono concluse nella giornata di sabato 20 ottobre le operazioni di chiusura di tutte le strutture di accoglienza allestite dalla Protezione civile per ospitare le popolazioni colpite dal terremoto. A cinque mesi esatti dalle prime scosse si chiude quindi la fase dell’accoglienza nelle tende e strutture di emergenza, che nel periodo più critico hanno ospitato fino a 13 mila persone in 52 diversi siti.

A conclusione di un censimento capillare della popolazione, svolto dal personale della Protezione civile provinciale e dei Comuni in attuazione del Piano Casa per determinare le singole esigenze (moduli temporanei, alloggi in affitto o contributi economici per l’autonoma sistemazione) le ultime 2500 persone presenti nei campi sono state trasferite in strutture alberghiere al di fuori dell’area del “cratere”, in attesa che siano disponibili i moduli abitativi temporanei, nel mese di dicembre. Per ridurre i disagi legati alla distanza dal luogo di lavoro e di studio è stato predisposto un servizio di trasporto giornaliero. Laddove necessario, è stato organizzato il trasferimento temporaneo degli studenti nei pressi della nuova sistemazione, in attesa di tornare nel Comune di residenza.

Con lo smantellamento degli ultimi campi si chiude anche l’esperienza modenese dei volontari provenienti da diverse zone d’Italia, che si sono avvicendati in questi cinque mesi (circa 2.200 quelli presenti nei momenti di maggior criticità) per dare assistenza alla popolazione. Gli ultimi a chiudere sono stati proprio quelli che per primi erano arrivati a prestare soccorso, nella serata del 20 maggio scorso: la colonna mobile della Regione Friuli Venezia Giulia, che gestiva il campo di Mirandola, e l’Associazione nazionale alpini dell’Emilia Romagna che insieme alla Regione Umbria aveva aperto il campo 1 di Finale. 

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