rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Sacca / Viale Alessandro Lamarmora

Cie, anche il Governo sta valutando la revoca della convenzione

Il Governo riferisce al Senato l'intenzione di risolvere le criticità relative al Cie di Modena, partendo proprio dalla convenzione con il Gestore. Promossa invece la struttura carceraria di Sant'Anna dopo la visita del Garante

Il Governo sta valutando l’ipotesi di risolvere la convenzione con il consorzio L’Oasi per la gestione del Cie di Modena, a seguito delle comprovate violazioni che si sono susseguite in questi mesi. Non solo, anche secondo il Ministero dell’Interno il criterio del massimo ribasso, con base d’asta a 30 euro pro capite per trattenuto, ha comportato “distorsioni” nel sistema e deve essere cambiato. Infine, sono maturi i tempi non per una soppressione, ma sicuramente per un ripensamento del ruolo dei Centri di identificazione ed espulsione che, oggi come oggi, ledono i diritti elementari dei trattenuti.

Questa la sintesi emersa dall'intervento de sottosegretario all’Interno Domenico Manzione, che stamattina ha risposto in Aula al Senato, ad alcune interrogazioni e interpellanze presentate da senatori di diversi schieramenti, a partire da quella del senatore modenese del Pd Stefano Vaccari. Si tratta di dichiarazioni ad alto peso specifico, cui potrebbe seguire una decisione proprio in capo all'Esecutivo, che scavalchi l'operato della Prefettura di Modena. “Come Pd crediamo che sia ora che il Governo affronti, e in tempi brevi, questo tema – ha spiegato proprio Stefano Vaccari – Se non lo farà, saranno i nostri senatori a chiedere di aprire questa discussione: abbiamo competenze e proposte. La situazione così com’è, non è più sostenibile”. 

Se le condizioni del Cie sono ormai unanimemente riconosciute come critiche, l'adiacente struttura carceraria di Sant'Anna ha invece superato l'esame, in occasione della visita di due giorni fa del Garante regionale dei detenuti. Desi Bruno ha infatti confermato l’assoluta congruità degli ambienti dal punto di vista degli spazi, con il rispetto della capienza regolamentare, e della luminosità, ma segnala alcune criticità: allo stato risulta essere stato parzialmente disatteso l’orientamento originario che prevedeva di agevolare in questa sede il percorso trattamentale dei detenuti con la possibilità di partecipare a corsi di formazione e di espletare attività lavorative.

Alla data del 24 luglio, risultano essere presenti 511 detenuti. Negli ultimi mesi il dato risulta stabile, e senza prospettive di diminuzione, così come l’alta percentuale di stranieri che caratterizza la struttura modenese (circa il 70%); le donne sono 30. Le sezioni detentive risultano ormai tutte “aperte”, a parte una, potendo i detenuti passare parte della giornata fuori dalla cella; non ci sono tendenzialmente più di due detenuti per cella; gli imputati sono separati dai condannati. Il nuovo padiglione recentemente inaugurato, dove si trovano 180 detenuti, ha permesso di porre rimedio alla situazione di sovraffollamento e persino di ospitare detenuti provenienti da altre regioni.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cie, anche il Governo sta valutando la revoca della convenzione

ModenaToday è in caricamento