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Cronaca

Allarme Cisl: “Nel 214 rischio 25mila disoccupati in provincia”

Il sindacato confederato teme una crescita del 25% del tasso di disoccupazione nel prossimo anno e chiede una nuova concertazione e un patto per il rilancio del territorio tra pubblica amministrazione, imprese, sindacati, privato sociale e no profit

Senza un patto per il rilancio del territorio la nostra provincia rischia un’esplosione del numero di disoccupati”. Lo sostiene Domenico Chiatto, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl, commentando i recenti dati della Camera di Commercio sull’andamento dell’occupazione nel primo semestre 2013. “Se consideriamo i 20mila disoccupati che risultavano metào 2013 e i circa 7mila lavoratori in cassa integrazione ordinaria, straordinaria o in deroga, nel 2014 il numero dei modenesi senza lavoro potrebbe superare quota 25mila”, prevede Chiatto. 

Per il sindacalista Cisl è necessario innanzitutto il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali; a tutt’oggi sono stati stanziati 1,6 miliardi di euro, una somma giudicata insufficiente dai sindacati. Per quanto siano indispensabili provvedimenti straordinari del governo, secondo la Cisl bisogna agire anche a livello locale, mettendosi attorno a una tavolo per ragionare su come superare la crisi. 

“Insistiamo con la nostra proposta di un patto di comunità per Modena che, coinvolgendo tutti gli attori sociali, ragioni su un nuovo modello di sviluppo in grado di rilanciare il nostro territorio. Abbiamo bisogno – dice Chiatto - di strumenti di concertazione e partecipazione più moderni, di una maggiore responsabilità sociale d’impresa, di un più facile accesso al credito bancario, di un welfare mix tra pubblica amministrazione, imprese, sindacati, privato sociale, no profit, volontariato e parrocchie che sappia gestire, oltre ai tradizionali servizi alla persona, anche fondi per il sostegno al reddito dei lavoratori che utilizzano gli ammortizzatori”. 

Sul tema specifico del lavoro la Cisl suggerisce politiche attive che prevedano un rilancio dei Centri per l’impiego anche in partnership con le agenzie private per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. “Dobbiamo aprire una nuova stagione contrattuale con le imprese del territorio – prosegue Chiatto – finalizzata a un recupero d produttività e una riorganizzazione degli orari di lavoro che dia risposte a più persone. Vanno incentivati il lavoro ai giovani, la staffetta intergenerazionale, il part-time, la bilateralità, la formazione continua, il collegamento scuola-mondo del lavoro. Tutto questo dovrà essere condiviso con i lavoratori che, come hanno dimostrato subito dopo il terremoto, – conclude sindacalista Cisl - possono mettere in campo competenze e professionalità”. 

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