Cispadana, Legambiente condanna: "La grande abbuffata comincia dalla ghiaia"
Legambiente attacca il progetto Cispadana facendo notare che dei 4 milioni di ghiaia previsti nel 2006 ora ne servono 15 milioni. Un progetto che secondo Legambiente sta facendo lievitare i suoi costi ogni giorno passa
Basterebbero i numeri per far comprendere come grandi opere di pubblica utilità possano trasformarsi in abbuffate pantagrueliche per costruttori, cavatori, speculatori, politici e tecnici corrotti. Numeri che lievitano vertiginosamente in pochi anni, accompagnati da relazioni tecniche spesso discutibili e poco trasparenti che sembrano giustificare un “doping contabile” finalizzato a creare un tesoretto che metta insieme tutto e tutti.
La tangenziale al servizio dei Comuni della Bassa, già completata in alcuni tratti, è ormai superata, spazzata via da smisurate previsioni di traffico. Ancora una volta, le cifre lievitano, oltre 1 milione e 500 mila veicoli al mese, andando a legittimare l’esigenza di un’autostrada a pedaggio che importi traffico dall’Europa. Più auto, quindi più entrate per i privati che prima costruiscono e poi incasseranno con i pedaggi. E poco importa della perdita irreversibile di terreni agricoli, dell’inquinamento, della svalutazione degli immobili, che accomunerà le popolazioni attraversate dalla Cispadana a quelle delle “aree di sacrificio” dove si scaverà la ghiaia. Anche alla luce di quanto emerso dalle indagini della Procura di Firenze sarebbe il caso di ripensare all’opportunità della grande opera, studiando magari soluzioni di trasporto alternative oppure meno impattanti sull’ambiente e sull’aria che respiriamo. A meno che, quel che conta non sia tanto il bene comune, quanto piuttosto “la grande abbuffata”: titolo di un film degli anni 70, dove i protagonisti, chiusi nel loro mondo, mangiando fino alla morte, decidono di suicidarsi.