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Cronaca

Per modenesi la città è verde e pulita, ma l'aria è irrespirabile

Una ricerca svolta dal Comune su oltre mille persone svela la percezione ambientale dei cittadini: bene la qualità della vita, la situazione economica e la sicurezza, male l'inquinamento atmosferico. La ricerca non chiama in causa l'inceneritore e il suo potenziamento

La qualità della vita a Modena riceve un voto medio pari a 7,1 (in una scala da uno a 10). Sette è il voto medio ai servizi per i cittadini, 6,8 è quello attribuito alla qualità dell'ambiente e 6,5 alla situazione economica e alla sicurezza e all'ordine pubblico. La città viene considerata pulita (voto medio 7,3), il verde pubblico è apprezzato per quantità (7,8) e per qualità e cura (7,4), ma l'inquinamento atmosferico è percepito come più grave rispetto a quello acustico e a quello elettromagnetico. E' ciò che emerge dalle prime elaborazioni di un'indagine condotta dall'ufficio Ricerche del Comune di Modena per l'assessorato all'Ambiente su un campione di 1081 cittadini, rappresentativi dell'intera popolazione maggiorenne, per genere, fasce d'età e zona di residenza.

Le interviste (812 telefoniche e 269 on line) si sono svolte nei primi 15 giorni di maggio 2011. Il margine di errore massimo dei totali delle risposte è +/- 2,97% e per i valori medi (medie voto) è di +/- 0,27. I primi dati dell'indagine sono stati riassunti questa mattina alla Giunta dall'assessore all'Ambiente Simona Arletti; la ricerca sarà presentata nel dettaglio nelle prossime settimane alla Commissione consigliare Seta (programmazione e assetto del territorio, sviluppo economico e tutela ambientale).


Quasi un modenese su due (49,1%) ritiene che la discarica non sia stata chiusa definitivamente (il 33,8% non sa e solo il 16,7% ne conferma la chiusura), mentre solo per il 45,1% degli intervistati la raccolta differenziata è un obbligo di legge (per il 49,2% non lo è, il 5,3% non sa).
A questo proposito, due intervistati su tre (76,5%) dichiarano che nella loro famiglia si fa sempre la raccolta differenziata, con una prevalenza per plastica, carta e vetro e, in misura molto minore, per alluminio, umido e olio alimentare. C'è ampio accordo (8,6) sull'opportunità di maggiore informazione in merito alle modalità e all'importanza della raccolta differenziata; convince, ma un po' meno, l'ipotesi di un intervento sanzionatorio (voto 7,1).


Sempre in relazione ai rifiuti, la preferenza viene accordata ai cassonetti stradali (tra il 66% e il 69%), il 28%-29% indica il metodo porta a porta, il 3%-4% non sa o non si esprime. Le due opzioni, tuttavia, non hanno carattere "radicale"; fra coloro che indicano la preferenza per la raccolta con gli attuali cassonetti, poco meno della metà dichiara di non essere contrario (o né favorevole né contrario) al porta a porta, mentre l'altra metà si dichiara del tutto o abbastanza contrario. Ma anche i favorevoli al porta a porta si dividono: il 58% conferma questa preferenza solo se il costo a carico della famiglia diminuirà o non aumenterà; il 37% conferma l'indicazione anche di fronte ad un aumento.

Un dato curioso è l'assenza di ogni riferimento all'inceneritore di via Cavazza e al suo potenziamento

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