rotate-mobile
Cronaca Sacca / Strada Nazionale Canaletto Sud

"La classe che vorrei" alle Marconi. L'innovazione didattica passa attraverso la partecipazione

"Scopo della didattica è rendere gli studenti partecipi del discorso" è con questo slogan che si apre il progetto "La classe che vorrei" il progetto della scuola secondaria di primo grado "G. Marconi" di Modena

“Scopo della didattica è rendere gli studenti partecipi del discorso” è con questo slogan che si apre il progetto "La classe che vorrei" il progetto della scuola secondaria di primo grado “G. Marconi” di Modena. Il “discorso” è quello intorno all’innovazione didattica sollecitata dalle Indicazioni Nazionali, così come dagli obiettivi EU2020, per fronteggiare l’annosa questione della dispersione scolastica.

“La classe che vorrei”, della quale lunedì 7 marzo si presentano alle famiglie i progetti di fattibilità e le prime realizzazioni, rappresenta il percorso di sperimentazione triennale che ha coinvolto tutte le otto classi 1^ dell’Istituto “Marconi” e che ha come obiettivo la partecipazione diretta dei ragazzi alla costruzione di ambienti di apprendimento, dove il successo scolastico è indissolubile dallo stare bene a scuola.

Mentre gli insegnanti si formavano sulle ultime frontiere della didattica, come quella introdotta dal Prof. Petracca che ricerca episodi di apprendimento situati (EAS) grazie alla messa in pratica della classe rovesciata, o quella del Prof. Zecchi e della Lepida scuola che si fonda sui problemi reali (Problem-Based Learing) per strutturare attività laboratoriali fondate su progetti, si faceva strada l’idea di coinvolgere in modo più stringente gli alunni e le loro famiglie nel percorso da intraprendere per realizzare nuovi ambienti di apprendimento .

La scuola che sviluppa le competenze diventa così quella che prende le mosse dai tanti sogni e desideri dei ragazzi che si sono fatti strada, anche con la dovuta sfrontatezza propria delle giovani menti: portare i propri animali a scuola, avere un acquario in classe, fare lezione all’aperto, personalizzare il proprio banco o la propria aula, realizzare murales sulle pareti interne dell’edificio scolastico, .... Sogni che, per calarsi nella realtà, hanno dovuto sostenere scrupolosi studi di fattibilità, la ricerca di mediazione per renderli possibili , l’organizzazione dei dettagli.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"La classe che vorrei" alle Marconi. L'innovazione didattica passa attraverso la partecipazione

ModenaToday è in caricamento