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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Le Torri / Via Viterbo, 74

Servizi sociali, blitz del collettivo PrendoCasa in via Viterbo

Contestazione del collettivo presso gli uffici dei servizi comunali, dopo che una famiglia di immigrati è stata lasciata senza corrente elettrica per una morosità di 300 euro. PrendoCasa: "Ingiustizia sociale, non ci fermeremo"

Questa mattina alle ore 10, i membri del collettivo PrendoCasa si sono dati appuntamento in via Viterbo, dove si trova la sede dei servizi sociali decentrati della Circoscrizione 3, per mettere in atto una protesta contro il trattamento subito da una famiglia straniera e denunciare l'incapacità dell'Amministrazione Comunale di dare risposte alle reali situazioni di disagio e povertà.

Tutto parte dal caso concreto di una famiglia di immigrati nordafricani: marito, moglie, suocera e tre bambini, che sono rimasti senza corrente elettrica nel loro appartamento di pochi metri quadrati, non avendo saldato tutte le utenze. Il collettivo spiega che si tratta di un caso di “morosità incolpevole”, dettata anche dalla perdita del lavoro del capofamiglia, documentata per soli 300 euro di bollette non pagate. L'interruzione della fornitura di energia da parte di Hera ha reso invivibile l'appartamento, togliendo la possibilità non solo di illuminare i locali di notte, ma anche di cucinare e conservare gli alimenti nel frigorifero, gettando comprensibilmente gli inquilini della disperazione.

“Tutto questo – spiegano gli autonomi di PrendoCasa – ci porta a prendere posizione al fianco di queste persone, lasciate sole e prese in giro da istituzioni fantoccio, costruite sulla menzogne e sull'assenza di alternative, capaci solo aggiungere disperazione alla povertà, perchè queste 'macchine del sistema' sono capaci di dire che non 'possono' aiutare le persone senza reddito e senza un lavoro”.

Un ragionamento “inumano e illogico”, sempre secondo il collettivo, che non risparmia nessuno: “Ci sembra curioso – sottolineano – che i massimi rappresentanti del Comune ieri sera fossero presenti ad una manifestazione antirazzista, mentre oggi gli assistenti sociali alla famiglia di cui stiamo parlando hanno offerto una cosa sola: un biglietto aereo per andarsene. É uno strano concetto di integrazione, così strano che noi lo chiameremmo pura ipocrisia! Per questo invece di essere ieri sera in manifestazione, pur rispettando i comuni cittadini che magari erano presenti in modo genuino – conclude il collettivo – abbiamo preferito essere stamattina a fianco di chi vive qui ed ora la mancanza di ogni risposta”.

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