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Cronaca Crocetta / Viale Ciro Menotti

Eccidio delle Fonderie Riunite, oggi la città ricorda le vittime

Deposta una corona al cippo che riporta impressi nel marmo i nomi dei sei operai delle Fonderie che persero la vita il 9 gennaio 1950. Un centinaio di partecipanti, tra sigle politiche di sinistra e rappresentanze sindacali

Stamane alle ore 9 si è svolta la tradizionale cerimonia pubblica per commemorare la tragedia che colpì gli operai delle Fonderie Riunite nella fredda mattinata di 64 anni fa, quando sei lavoratori persero la vita sotto il fuoco della polizia e almeno 200 vennero feriti negli scontri. Una data che nei decenni ha segnato la memoria cittadina ed ogni anno è rinverdita dalla deposizione di una corona, alla presenza delle autorità cittadine, dei sindacati e dei partiti politici.

Quest'oggi la cerimonia si è svolta senza sfarzo, senza che nessuna delle autorità intervenisse pubblicamente: di fronte ad un centinaio di persone il sindaco Giorgio Pighi, l'assessore provinciale Galli e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil hanno deposto una corona di fiori al monumento in mattoni che ricorda le vittime dell'eccidio e i caduti partigiani. Presenti alla cerimonia molti esponenti politici modenesi, con la Giunta Comunale quasi al completo e ovviamente i referenti dei sindacati confederati. Ampiamente rappresentate le forze politiche di sinistra – Pd, Sel, Prc, Comunisti Italiani e l'immancabile bandiera dell'Unione Sovietica – assenti invece gli altri partiti o gruppi autonomi.

“Per Modena questo è il ricordo di un dramma del lavoro – ha commentato il sindaco Pighi a margine della cerimonia – Dopo il secondo conflitto mondiale la città va alla ricerca di una nuova dimensione del lavoro con nuove difficoltà e non viene capita. Per evitare che fatti analoghi si ripetino, dobbiamo riportare il lavoro al primo posto”. Il primo cittadino, sottolineando come Modena possa vantare dati economici migliori della media nazionale, ha poi indicato la strada da seguire: “Serve innovazione, investimenti ed un rinnovamento delle relazioni sindacali. Entro la fine dell'anno è necessario vedere segni più negli indicatori economici”.

Come ogni anno alla cerimonia erano presenti anche i parenti delle vittime, le cui fila si assottigliano comprensibilmente per motivi anagrafici e per difficoltà di salute. Tra gli altri, la signora Malagoli, sorella di Arturo, ha voluto ricordare così quella mattina di 64 anni fa: “Mio fratello veniva da Nonantola e quel giorno venne a casa a lasciare la sua bicicletta prima di andare in fabbrica: verso le 11 nostro padre tornò a casa e ci disse che Alberto era morto. Erano tempi molto tesi, le camionette (della Polizia ndr) giravano per il centro della città e circolava la voce che dicessero 'domani avrete quello che vi meritate'”. La signora Malagoli sottolinea poi come sia importante continuare ad esserci e come sia stato difficile essere “segnati a vita” da quel dramma e di come resta stranita quando vede "le pubblicità con quel nome", riferendosi ai cartelloni dell'abortito percorso partecipativo di riqualificazione.

Commemorazione eccidio Fonderie - 9/01/2014

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