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Cronaca

Leggi Razziali, Modena ricorda i docenti universitari cacciati e il Questore Palatucci

Doppi acerimonia questa mattina alla presenza delle massime autorità. La prima presso la sede dell'Ateneo, la seconda alla stele di fronte alla Questura, che ricorda l'ultimo Questore di Fiume e le sue gesta

In Rettorato ricordati i docenti allontanati dall’insegnamento a seguito delle leggi razziali. Deposta una corona anche alla lapide in ricordo del questore Palatucci

“Le pagine più brutte della storia sono state scritte quando ha prevalso l'odio, quando hanno ceduto i sentimenti di umanità e di fratellanza. Per questo, continueremo a tramandare, anno dopo anno e in ogni luogo di cultura e di istruzione, la memoria di ciò che avvenne in Italia ed in Europa: il nazifascismo ci trascinò nel baratro e tutte e tutti noi dobbiamo impedire che ritornino nel nostro continente vecchi e nuovi fascismi, xenofobie, odi e divisioni”.

Lo afferma il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli a margine delle celebrazioni di giovedì 25 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria che ricorre sabato 27.

Nel cortile del Palazzo del Rettorato dell’Ateneo modenese, dinnanzi alla lapide collocata a ricordo dei docenti modenesi allontanati nel 1938 dall’insegnamento a seguito della promulgazione delle leggi razziali volute dal regime fascista, il sindaco Muzzarelli, il rettore Angelo O. Andrisano e il prefetto Maria Patrizia Paba hanno collocato una corona d’alloro per ricordare un giorno tragico della storia italiana. Alla celebrazione hanno partecipato anche la presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti e l’assessore Gianpietro Cavazza, il questore Filippo Santarelli, il comandante provinciale dei Carabinieri Giovanni Balboni, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Pasquale Russo e una delegazione di studenti del liceo Muratori - San Carlo.

“Oggi – aggiunge il sindaco - a ottant’anni dalla promulgazione delle leggi razziali, un'infamia che sconvolse la vita di donne e uomini della comunità ebraica del nostro paese, ricordiamo in particolare i docenti di religione ebraica che vennero allontanati dal posto di lavoro e i dodici docenti universitari italiani che con coraggio rifiutarono, nel 1931, di giurare fedeltà al fascismo; tra loro anche il modenese Lionello Venturi: a tutti va un pensiero di particolare ammirazione,”.

Dopo la celebrazione in Università, le autorità si sono spostate presso la Questura di Modena dove è stata deposta una corona presso la stele dedicata a Giovanni Palatucci, ultimo Questore di Fiume e Medaglia d'Oro al Valore Civile: si adoperò per salvare migliaia di ebrei destinati al campo di concentramento, e morì a Dachau.

Palatucci, nacque a Montella (Avellino) il 29 maggio 1909, venne trasferito alla Questura di Fiume nel 1937, dove si adoperò per salvare migliaia di ebrei. Il 22 ottobre 1944 venne trasferito nel campo di sterminio di Dachau, dove morì, a soli 36 anni, il 10 febbraio 1945. Nel 1990 lo Yad Vashem lo ha giudicato "Giusto tra le Nazioni".

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