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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Ruba pezzi di ricambio Ferrari, incastrato dopo aver avviato un commercio abusivo

Un uomo residente nel modenese era riuscito a sottrarre parti di ricambio dai magazzini del Cavallino e da una ditta dell'indotto. Blitz delle Fiamme Gialle, che hanno sequestrato 217 pezzi per un valore di almeno 250mila euro. L'accusa è di furto aggravato

Era riuscito a sottrarre abilmente pezzi di ricambio dei bolidi del Cavallino, approfittando del proprio impiego in un'azienda satellite della casa di Maranello. Dopo aver avviato un commercio abusivo delle parti di ricambio, la stessa azienda aveva sporto denuncia alla Guardia di Finanza, che in questi giorni ha portato a compimento le indagini e denunciato il malfattore. 

É questa in estrema sintesi l'operazione della Guardia di Finanza di Modena, che ha recentemente scoperto, all’interno di un capannone ubicato a Modena, un vero e proprio magazzino “abusivo” nel quale sono stati rivenuti e sottoposti a sequestro numerosi pezzi di ricambio di illecita provenienza, tra cui sedili sportivi, volanti, specchietti retrovisori, fari allo xeno, paratie in carbonio, paraurti.

Le attività investigative svolte dalle Giamme Gialle hanno permesso di individuare l’autore dell’illecito commercio in un soggetto, residente nel modenese, che lavorava per conto di un’impresa incaricata di compiere manutenzioni specializzate su autovetture dell’azienda di Maranello e che, nello specifico, aveva il compito di trasportare componenti meccaniche o di carrozzeria dalla Ferrari ai luoghi dove venivano effettuate le riparazioni.

Su delega della Procura della Repubblica di Modena sono state eseguite alcune perquisizioni locali che hanno premesso di sequestrare 217 pezzi di ricambio di cui l’indagato non è stato in grado di giustificare la lecita provenienza ed il cui valore commerciale, da una prima stima effettuata, complessivamente ammonta a circa 250.000 euro. Una parte dei pezzi di ricambio erano stati asportati direttamente dai magazzini della Ferrari, mentre la rimanente proveniva da quelli dell’azienda che effettuava le riparazioni.

Entrambe le società hanno sporto denuncia per il reato di furto aggravato. L’attività condotta dai militari, conclusa oltre che con il sequestro dei pezzi anche con la denuncia a piede libero del soggetto, ha permesso, quindi, di stroncare il commercio parallelo di componenti meccanici, elettrici e di carrozzeria che, una volta immessi sul mercato non ufficiale, avrebbero potuto causare danni economici al prestigioso marchio nonché al suo indotto.

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