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Cronaca Carpi / Via Guido Molinari

Ospedale di Carpi, nuovo Comparto inaugurato 5 mesi fa e mai entrato in funzione

Polemiche sul Comparto operatorio inaugurato a maggio con i fondi della Fondazione e della solidarietà post-sisma, ma ancora inattivo. Il PdL affonda il colpo, ma l'Ausl spiega: "Negligenza della ditta appaltatrice, mancano i collaudi"

Il Ramazzini di Carpi finisce al centro delle polemiche. A destare stupore e indignazione è la mancata attività del nuovo Comparto operatorio, frutto della ristrutturazione post-sisma: nonostante l'inaugurazione avvenuta lo scorso 31 maggio alla presenza delle massime autorità, quelle sale e quei corridoi non sono ancora mai stati varcati da alcun medico né da alcun paziente. La realizzazione del nuovo Comparto è stata possibile grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, ma in parte ancora più sostanziosa grazie alle iniziative di solidarietà, quali il concerto per l'Emilia allo stadio Dall'Ara di Bologna e agli sms solidali attivati dopo il terremoto.

A denunciare il fatto sono stati i consiglieri di opposizione Cristian Rostovi di Carpi e Antonio Platis di Mirandola, entrambi PdL, che alla stampa locale hanno riferito: “Non è possibile strumentalizzare a fini propagandistici la sanità e un territorio che ha subito un sisma così violento: per far crede che in Emilia tutto si sia ripreso si fingono inaugurazioni e tagli del nastro, ma la realtà è ben diversa”. Sull'onda dell'indignazione, anche il pidiellino Luca Ghelfi ha deciso di presentare un'interpellanza alla Provincia, chiedendo lumi sul mancato utilizzo delle strutture.

Ma l'Azienda Usl ha anticipato qualsiasi risposta istituzionale della Provincia, intervenendo direttamente per spiegare le ragioni dei ritardi. “I problemi sono stati determinati da una grave negligenza dell’impresa appaltatrice – spiegano dall'ufficio tecnico dell'Ausl di Modena - alla quale sono stati affidati i lavori, che  non ha provveduto alla  completa consegna di una serie di documentazioni obbligatorie indispensabili per avviare i collaudi tecnico funzionali.” Constatata la mancanza di varie certificazioni, l'Azienda garantisce che c'è stato un impegno quotidiano nel sollecitare la ditta esecutrice dei lavori, compresa una messa in mora nella prospettiva del ricorso ad una eventuale “risoluzione in danno”.

Perchè allora inaugurare una struttura pubblica quando questa non può ancora entrare in funzione? Domanda legittima, alla quale l'Azienda Usl replica appellandosi ad un virtuosismo tecnico: “Alla data del 31 maggio scorso era già avvenuta quella che tecnicamente è definita la consegna dell’opera, termine che sta ad indicare che i lavori sono sostanzialmente completati, a meno di dettagli marginali”.

In merito a questi dettagli marginali, risultanti in 5 mesi di inattività, l'Azienda sanitaria ribadisce che sono in atto tutti gli sforzi affinchè i tempi di attivazione siano brevi. “Sempre che non ci siano ulteriori imprevisti – spiega il direttore generale dell’Azienda Usl di Modena, Mariella Martini - la tabella di marcia che ci siamo dati prevede che i primi interventi chirurgici all’interno del nuovo blocco delle sale operatorie siano eseguiti all’inizio del nuovo anno. Naturalmente, pur avendo la consapevolezza di avere fatto il massimo per evitare ritardi, ci scusiamo con la comunità carpigiana”.

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