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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Nuova didattica delle “competenze trasversali”, sperimentazione per 1800 studenti modenesi

La nuova metodologia didattica punterà principalmente a far acquisire le competenze più richieste dal mercato del lavoro: la capacità di individuare le possibili migliori soluzioni ai problemi (problem solving) e la disponibilità a lavorare e collaborare con gli altri (team working)

IL PROGETTO - La prima fase durerà dal dicembre prossimo a quello del 2018. Dopo una fase iniziale di descrizione e valutazione delle varie strategie didattiche, la formazione si è focalizzata sulla metodologia ritenuta più adatta per le competenze trasversali identificate e le caratteristiche degli insegnamenti in sperimentazione, che è risultato il cosiddetto Team Based Learning (TBL). Quest’ultima è una strategia didattica basata sullo studio indipendente e sull’apprendimento collaborativo, cioè sul coinvolgimento dello studente in attività basate sul gruppo in aula. Conseguentemente i docenti hanno riprogettato i loro insegnamenti sulla base di questa metodologia didattica specifica e in questi giorni sono in procinto di erogarli: dieci dei sedici insegnamenti avranno inizio nel primo semestre e i rimanenti sei nel secondo semestre. La verifica dei risultati della sperimentazione, cioè la determinazione dell’efficacia della metodologia formativa adottata, prevede la rilevazione delle competenze trasversali all’inizio e alla fine dei corsi in sperimentazione. Il “delta” di competenze misurato verrà confrontato con il medesimo “delta” determinato per un gruppo di controllo costituito da studenti che seguono insegnamenti simili, non inclusi nel progetto. Pertanto, per ogni insegnamento in sperimentazione è stato individuato un insegnamento di controllo (specchio) non soggetto ad intervento.  La misurazione delle competenze trasversali verrà eseguita attraverso un test prodotto da una azienda leader del settore della formazione permanente in realtà aziendali, che ha costruito un test specifico per questo progetto. Ogni studente affronterà il test nei laboratori informatici dell’Ateneo accedendo ad un link dedicato. La stessa azienda si occuperà della metodica di web feedback per la restituzione ai partecipanti degli esiti della misura.

IL PATTO FORMATIVO - Gli studenti dei corsi in sperimentazione riceveranno una valutazione della loro performance attraverso valutazioni in itinere delle esperienze TBL (ne sono previste di norma sei per insegnamento). La valutazione finale determinerà un punteggio - da un minimo di uno a un massimo di tre punti – che si aggiungerà al punteggio conseguito dallo studente nell’esame finale dell’insegnamento. “Per esempio, uno studente che abbia dimostrato un’ottima acquisizione di dette competenze, e quindi abbia acquisito tutti i 3 punti, se nell’esame convenzionale – spiega il prof. Marco Sola - ha avuto un punteggio di 27/30, arriverà a 30/30. Viceversa, se il risultato sarà scarso, quindi valutato un punto, arriverà a 28. In questo modo, l’Ateneo, anche se sta effettuando un’azione che va a vantaggio della formazione complessiva dello studente, lo incentiva comunque a partecipare, riconoscendogli in ogni caso un premio per l’adesione al progetto”. Gli studenti che partecipano alla sperimentazione si impegnano a: frequentare le lezioni e a partecipare alle attività di TBL durante le quali è ammessa al massimo un’assenza; a compilare il questionario pre- e post-corso per valutare il livello di competenze in problem solving e lavoro di gruppo e quello sull’impatto del corso; a compilare il questionario online per formare i gruppi e svolgere i compiti previsti dallo studio individuale (fuori dall’aula). Ai partecipanti verrà rilasciata un’attestazione (digital badge) relativa alle competenze trasversali acquisite nel corso. Anche agli studenti degli insegnamenti di controllo che sostengono il test verrà rilasciato un digital badge che attesta il grado di competenze che “naturalmente” possiedono.

SECONDA FASE (2019-2012) - Questa fase è condizionata alla positiva valutazione dell’esito della prima. Essa comporta il coinvolgimento di altri insegnamenti degli stessi corsi di studio in cui è avvenuta la sperimentazione. Definito per ogni corso di studio l’obiettivo in termini di competenze trasversali attese, la finalità di questa fase è di individuare la soglia minima di insegnamenti da coinvolgere nella riprogettazione della didattica, secondo modalità individuate nella fase precedente (per garantire il raggiungimento dell’obiettivo). Per potere verificare l’esito di questa seconda fase è indispensabile che si concluda almeno una coorte di immatricolati . La valutazione degli esiti sarà estesa ai “costi” connessi  (finanziari, organizzativi ecc.). 

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