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Cronaca Centro Storico / Via Emilia

Chiedono donazioni in via Emilia, tre finti benefattori condannati per estorsione

La difesa dichiara che farà ricorso in appello contro la sentenza di I grado emessa questa mattina dal Tribunale di Modena. Ma non si tratta di un fatto nuovo

Chiedevano donazioni in denaro confondendosi tra le associazioni no profit che spesso fermano i passanti per raccogliere adesioni: oggi il Tribunale di Modena in composizione collegiale, presieduto dal Giudice Dott.ssa Ester Russo, li ha condannati per estorsione.

Era il 2018 e tre ragazzi torinesi di età compresa tra i 20 e i 25 anni hanno avvicinato tre ragazze modenesi, all'epoca 14enni, chiedendo loro una contribuzione in denaro per sostenere quello che loro dicevano essere un progetto benefico, in cambio di qualche gadget. 

A detta delle ragazze, i tre uomini le avrebbero accerchiate e messe alle strette con un "corteggiamento spavaldo", spillando ad una di loro 15 euro. Proprio in questo comportamento, i giudici avrebbero ravvisato un comportamento minaccioso tale da costituire una vera e propria estorsione.

Questa mattina i tre torinesi sono stati condannati a due anni, due mesi e venti giorni di reclusione con l'accusa di estorsione continuata in concorso. Uno di loro stava già scontando una condanna per truffa, proprio in seguito ad un evento analogo. L'Avvocato Federico Rosso del Foro di Torino, difensore di due dei tre ragazzi coinvolti, dichiara che farà ricorso in appello; sostenendo che non possa essere imputato ai suoi assistiti il reato di estorsione, mancando - secondo la tesi difensiva - la violenza e la minaccia che, alternativamente, lo costituiscono.

Ma il comportamento truffaldino e vessatorio in questione, ricalca un modus operandi tutt'altro che isolato nel nord italia. Proprio nel torinese infatti, un paio di anni fa era stata sgominata la "banda delle penne", così come ribattezzata dalla stampa locale e nazionale. Come racconta TorinoToday, i "finti benefattori" avevano l'abitudine di fermare ragazzi - spesso e volentieri molto giovani - convincendoli (e talvolta costringendoli) ad acquistare cancelleria di vario genere per sostenere un progetto benefico non meglio definito. 

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