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Cronaca

Confiscati beni per 10 milioni ad affiliati alla 'ndrina Arena-Nicoscia. Anche nel modenese

Il provvedimento eseguito dai Carabinieri di Bologna è un ulteriore sviluppo dell'indagine "Aurora"

10milioni di euro di beni, ovvero 9 imprese di trasporti e turistiche (due alberghi in Calabria), 6 immobili (garage e depositi), 28 veicoli (camion) e 21 rapporti finanziari, sono stati confiscati, diventando così di proprietà dello Stato. Il patrimonio, già sottoposto a sequestro preventivo è riconducibile ad affiliati alla famiglia di 'ndrangheta Arena - Nicoscia di Isola di Caporizzuto, in provincia di Crotone. 

Il provvedimento eseguito dai Carabinieri di Bologna è un ulteriore sviluppo dell'indagine "Aurora", istruita dal nucleo investigativo dell'Arma di Bologna nel 2012, dopo un incendio doloso di un mezzo pesante. Sono 10, alcuni residenti anche a Bologna, gli intestatari dei beni oggetto della confisca e ritenuti provento di attività mafiose, legate al trasferimento di valori e al riciclaggio, e sei le città capoluogo coinvolte, Catanzaro, Crotone, Cosenza, Modena, Reggio Emilia e, appunto, Bologna. In particolare, un deposito di veicoli destinati al trasporto merci a Sala Bolognese è tra i beni oggetti di confisca. 

A fine settembre, la Direzione Investigativa Antimafia, su disposizione del Tribunale di Bologna, a seguito di proposta avanzata dal Direttore della Dia, aveva eseguito un altro provvedimento di confisca di beni mobili ed immobili per un valore complessivo di circa un milione e mezzo di euro, nella disponibilità di un imprenditore edile pluripregiudicato coinvolto in numerosi procedimenti penali per reati contro il patrimonio, la persona, l'amministrazione della giustizia e fiscali ma già soprattutto arrestato nell'ambito dell'operazione "Black eagles" con l'accusa di aver riciclato i proventi del traffico di stupefacenti per conto di una famiglia 'ndranghetista.

Infiltrazioni in città e in Emilia-Romagna

Nel suo rapporto semestrale, la DIA - Direzione Investigativa Anti-mafia - aveva sottolineato come Bologna fosse "tra le più appetibili. Per la sua importanza imprenditoriale. 

Negli ultimi anni, ha spiegato la Direzione "il potere mafioso e la forza intimidatrice espressa dal vincolo associativo hanno assunto in Emilia Romagna connotati manageriali e prevalentemente indirizzati alla tessitura di reti relazionali negli ambienti politico-amministrativi ed economico-finanziari anche attraverso attività corruttive finalizzate al controllo dei finanziamenti pubblici, al condizionamento di appalti e concessioni mirando, in definitiva, all’annullamento della concorrenza".

In città è documentata la presenza sul territorio di soggetti 'collegati' alla criminalità organizzata calabrese e ai casalesi, soggetti riconducibili a clan camorristici in particolare alla fazione Zagaria del cartello. 

(fonte BolognaToday.it)

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