Controlli nei locali pubblici di Sassuolo, in manette pusher di cocaina. Cinque sanzioni
Controlli straordinari dei Carabinieri presso esercizi pubblici del territorio. L'unità cinofila ha incastrato uno spacciatore in strada
Anche nella serata di ieri i Carabinieri della Compagnia di Sassuolo hanno eseguito dei controlli straordinari disposti dal Comando Provinciale di Modena nei pressi di bar ed altri esercizi pubblici similari del territorio del Distretto Ceramico, finalizzati alla prevenzione e contrasto dei reati nei luoghi più frequentati dalle persone in orario serale. I controlli sono stati focalizzati in prossimità degli esercizi pubblici, oltreché in alcuni luoghi di aggregazione, in una più ampia strategia di prevenzione per la tutela della sicurezza pubblica. Tra gli obiettivi il monitoraggio di persone sospette, ricercate per provvedimenti restrittivi dell’Autorità Giudiziaria o comunque ritenute pericolose per l'ordine pubblico, per la sicurezza e la tranquillità dei cittadini.
Durante le fasi di controllo, in centro a Sassuolo, la pattuglia del locale Nucleo Operativo e Radiomobile e l’unità cinofila della Polizia Locale hanno individuato e fermato un uomo a piedi, segnalato dal cane antidroga: in tasca nascondeva ventuno dosi di cocaina e 490 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illegale. I militari quindi si sono recati presso il domicilio dell’uomo e qui hanno rinvenuto altre trenta dosi di stupefacente, oltre al materiale per la pesatura ed il confezionamento. L'uomo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Questa mattina il giudice ne ha disposto la custodia in carcere.
Nell’ambito delle medesime attività di controllo, i Carabinieri delle Stazioni di Formigine e Maranello, unitamente ai Carabinieri del NAS di Parma, hanno eseguito controlli e ispezioni igienico-sanitarie ad una macelleria e due bar. Nel corso delle attività, sono state identificate e controllate oltre 20 persone e rilevate alcune criticità igienico-sanitarie negli esercizi, che hanno comportato, in un caso, sanzioni amministrative per 5.000 euro.