rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Controlli nei posti di lavoro. Cgil Modena denuncia i risultati che peggiorano

I dati raccolti dalle ispezioni nei posti di lavoro confermano un ulteriore peggioramento, con tendenze anomale e negative che purtroppo si estendono e consolidano oltre limiti impensabili per questi nostri territori

E’ fresco di stampa il monitoraggio ministeriale sull'attività degli organi ispettivi dentro le imprese, relativi al 1°semestre 2016 appena trascorso, per controllare la regolarità e legittimità dei rapporti e condizioni di lavoro. I dati raccolti confermano un ulteriore peggioramento, con tendenze anomale e negative che purtroppo si estendono e consolidano oltre limiti impensabili per questi nostri territori. 

"Gli stessi decreti attuativi del Jobs Act - spiega Cgil Modena - dello scorso settembre prevedono, giustamente, misure per meglio razionalizzare e coordinare l'attività dei tanti e diversi Enti competenti (Dpl, Inps, Inail, Asl, Agenzia Entrate e Guardia di Finanza), ma ancora nulla per sbloccare i colpevoli tagli della spending review. Strano che a chiederlo sia solo il sindacato.

A livello nazionale,anche nell'ultimo semestre prosegue il calo di un migliaio nel numero degli accessi ispettivi nei luoghi di lavoro. 
Il danno sociale e di legalità è evidente e va rimosso. In positiva e leggera controtendenza il dato per Emilia Romagna, con 6.012 ispezioni effettuate: 217 in più rispetto allo stesso periodo 2015.  In questo primo semestre, CGIL Modena ha registrato un notevole calo dei controlli nei settori del commercio e in agricoltura, ma una crescita degli accessi nelle imprese più sospette di costruzione, trasporto e terziario/alberghiero. 

"Come sindacato già eravamo più che allarmati dalle recenti tendenze - continua il sindacato - un 2014 concluso superando per la prima volta il 50% di ispezioni con irregolarità e poi il 2015 col 57,2%. Brutta media regionale trascinata da alcuni pesantissimi dati modenesi: trasporto e magazzinaggio con 86,8% di casi irregolari e 83% nelle attività immobiliari."

Il sindacato quindi sottoliena che questi colpiscono inoltre, ed impongono urgenti riflessioni e provvedimenti, le irregolarità in alcuni delicatissimi settori modenesi: 70% nei servizi di istruzione, sanità ed assistenza private, 57,1% nelle attività professionali. In Emilia Romagna la natura delle violazioni accertate nel semestre, ha colpito e danneggiato 3.422 lavoratori - dei quali "solamente" 54 stranieri clandestini - con un +15% sull'anno precedente; con ben 1.573 in " totale lavoro nero"; col raddoppio dei 434 "fenomeni di interposizione".

E se nel semestre alle spalle, in Emilia Romagna è di oltre 2,5 milioni l'importo introitato per le più gravi sanzioni amministrative e penali sancite a ditte e società, Modena è di gran lunga il primo territorio con quasi mezzo milione raccolto nei tre settori più esposti delle costruzioni, autotrasporto, alloggi/ristorazione...e con un balzo del 21% sullo scorso anno. 

Un dato, infine, che colpisce duro riguarda i reati di "violazione salute e sicurezza" nei posti di lavoro, infatti ben 405 in regione, in crescita, con Modena al 1°posto in relazione al numero imprese/abitanti. "Un dato allarmante - conclude il sindacato - che naturalmente richiama il recente e puntuale comunicato della Procura modenese che, unica in regione, ha ben chiarito il "nuovo fronte" di indagini ed i molti fascicoli aperti sui reati di sfruttamento che sboccano pure nella rovina della salute di chi lavora."

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Controlli nei posti di lavoro. Cgil Modena denuncia i risultati che peggiorano

ModenaToday è in caricamento