Convegno Fiamma, Rolando Balugani: "Ho paura per il futuro"
Durante il presidio svoltosi ai piedi della Ghirlandina, proprio dove è conservata la lapide dei martiri della Resistenza, Rolando Balugani ha raccontato la sua esperienza e spiegato le sue perplessità sul futuro
Oggi alle 18 è iniziato il presidio antifascista di contestazione del convegno di Fiamma Tricolore. Tra i partecipanti anche il sindaco Giorgio Pighi e lo scrittore-giornalista Rolando Balugani, fratello del sindaco di Zocca, Pietro Balugani.
Rolando Balugani, ci sono molti dei suoi cari sulla lapide dei martiri della Resistenza. Cosa prova oggi pensando al convegno?
Provo una grande tristezza per il fatto che i valori dell'antifascismo vengono dimenticati e sta emergendo una cultura e una politica che si ispirano ai principi fascisti. Il clima mi sembra maturo per farli germogliare. Temo che tra dieci anni il discorso sia in cantina o in soffitta e questo è pericoloso.
Teme che siano le nuove generazioni a non avere una mentalità antifascista?
Quando una generazione trova tutto pronto, da tutto per scontato e non sa cosa sia costato a chi ha anche posto i valori di libertà e democrazia davanti alla vita. Pensi che è proprio la Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza che permette a quelle persone di potersi liberamente esprimere questa sera.
Ci sono mio padre Piero, Giuseppe e Raffaele tutti morti il 18 luglio del '44. Poi c'è mio zio Zosimo Marinelli, fucilato a Bologna il 27 gennaio sempre del '44. Zosimo l'anno scorso è stato insignito medaglia d'oro al merito civile per la Resistenza. Per questo sono qui, perché lo sento in modo particolare come dovere per quello che ho vissuto fin dalla giovanissima età. Ci tengo a dire che le mie perplessità e timori derivano anche dal fatto che a scuola e in famiglia si parla troppo poco di questo argomento; al giorno d'oggi solo qualche nonno forse ne parla ai nipoti.