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Cronaca

Banda di Corinaldo, il piccolo boss 19enne alla "scuola" dei Casalesi

Figura chiave del gruppo modenese è il 19enne Ugo Di Puorto di San Prospero: padre e nonno sono detenuti per i trascorsi con la famiglia Schiavone

Ugo Di Puorto, Andrea Cavallari, Moez Akari, Raffaele Mormone, Badr Amouiyah e Sohuibab Haddada compariranno davanti al Gip per gli interrogatori di garanzia tra oggi e domani. I sei giovani rtenuti responsabili della strage di Corinaldo e di altre decine di scippi in discoteca sono attualmente rinchiusi in carcere dopo essere stati arrestati nella notte fra venerdì e sabato scorsi, al culmine di un'attività criminale davvero impressionante.

Figura centrale della banda è senza dubbio, secondo gli inquirenti, Ugo di Puorto (in foto). Sarebbe lui il catalizzatore dell'attività criminale della banda, che gli stessi componenti coetanei identificano come riferimento. Secondo il riscontro del dna rinvenuto sul pulsante della bomboletta sequestrata a Corinaldo, sarebbe stato proprio Di Puorto a diffondere la nube di gas la sera dell'8 dicembre alla Lanzerna "Azzurra"

Il 19enne di origini casertane è figlio di Sigismondo Di Puorto, detto Sergio, 48 anni di San Cipriano di Aversa (Caserta) detenuto per due condanne per associazione camorristica ed estorsione con collegamenti con il clan dei Casalesi, proprio una settimana fa è stato trasferito dal carcere di Voghera ad un carcere di massima sicurezza in Sardegna (ma non è detenuto al 41 bis). Sigismondo Di Puorto compariva in diverse estorsioni dopo la cattura del boss Raffaele Diana prima e Nicola Schiavone (figlio di Sandokan) dopo. Quest'ultimo aveva trasferito la residenza a Modena e 'Sergio' era prima diventato il suo autista e poi il suo successore quando Nicola Schiavone, figlio del capoclan era stato arrestato. Quando Sigismondo fu arrestato a San Cipriano nell'abitazione dove era stato ospitato, in una camera da letto, vennero rinvenuti, oltre ai suoi abiti firmati ed effetti personali tra cui una foto del figlio Ugo, anche una parrucca bionda con capelli lunghi che utilizzava per i suoi spostamenti.

Nella famiglia Di Puorto c'è anche il nonno di Ugo, omonimo dell'arrestato per i fatti di Corinaldo, che è detenuto agli arresti domiciliari per intestazioni fittizie al clan dei Casalesi. Poi infine c'è lo zio del 19enne, Pasquale Di Puorto, (fratello di Sigismondo) che è l'unico detenuto al 41 bis. Era proprio Pasquale Di Puorto uno dei boss dei Casalesi guardaspalle del figlio di Nicola Schiavone (figlio Francesco Schiavone detto Sandokan) che all'epoca ufficialmente senza reddito, fu fermato a Modena alla guida di una Ferrari 430 noleggiata.

Insomma, tutti specialisti in richieste estorsive con vere spedizioni punitive a commercianti e imprenditori di origini casertane. Una "scuola" che certo non ha fatto bene al givane Ugo.

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